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Alla finale della settima edizione parteciperanno 100 concorrenti provenienti da ogni categoria lavorativa
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Eliminatorie a Madrid, Parigi, Praga, Belfast e Columbus nell'Ohio oltre alle eliminatorie in Liguria: un vero e proprio torneo che quest'anno avrà come novità un aumento dei partecipanti fin dalle fasi iniziali. Il Campionato Mondiale di Pesto Genovese al Mortaio è aperto a tutti, professionisti, appassionati di cucina, purchè siano maggiorenni: la finale avrà luogo il 17 marzo presso il Salone del Minor Consiglio di Palazzo Ducale a Genova, parteciperanno 100 concorrenti provenienti da tutto il mondo.



 
Nel 2016 parteciparono 22 delegazioni straniere provenienti da Alabania, Bulgaria, Filippine, Francia, Germania, Giappone, Irlanda del Nord, Inghilterra, Nuova Zelanda, Norvegia, Repubblica Ceca, Spagna, Svizzera, Sri Lanka, Togo e Stati Uniti.

 
Ma la campionessa in carica è Alessandra Fasce è genovese e lavora come aiuto cuoco in un ristorante di Fontanegli, frazione dell'entroterra ligure.

 
Gli ingredienti saranno per tutti gli stessi: il basilico genovese DOP, i pinoli italiani, l'aglio di Vessalico (Imperia), il parmigiano reggiano DOP, il fiore sardo DOP, il sale marino delle saline di Trapani e l'olio extravergine di oliva DOP della Riviera Ligure.

 
I "Pesto" in gara saranno valutati da 30 giudici non solo italiani: si tratta principalmente di ristoratori, degustatori, esperti di alimentazione, giornalisti enogastronomico, e blogger di settore. 

 
Sarà un ulteriore occasione per promuovere il territorio ligure, visto il grande eco internazionale della manifestazione, seguita dai media di tutto il mondo. Dal 30 ottobre 2015 rimaniamo in attesa dell'approvazione da parte della Commissione Nazionale Italiana per l'UNESCO di attività di valorizzazione del Pesto Genovese al Mortaio.

"Nelle due settimane successive all'uscita del Guardian che bocciava il pesto perché troppo salato, è aumentato il consumo di basilico fresco". Mario Anfossi, presidente del Consorzio di tutela del basilico genovese Dop, racconta che le vendite si sono impennate, forse perché i consumatori hanno scelto di farsi da soli il pesto piuttosto che acquistare i vasetti pronti. Intanto in questi anni in Liguria le superfici coltivate a basilico sono aumentate, arrivando a 150 ettari, la maggior parte nelle province di Savona e La Spezia, a Genova meno per mancanza di spazio. "Io sto facendo di tutto per trasformare la Liguria in un giardino di basilico" dice Anfossi. Intanto di pesto si parla in tutto il mondo: l'Osservatorio internazionale del pesto ha monitorato in un anno 232 mila fra articoli, news, blog, messaggi e trasmissioni radio/tv. Nel 62% dei casi l'informazione passa attraverso i social network e i picchi più rilevanti si sono registrati con l'iniziativa dell'Aeroporto di Genova di permettere ai barattoli di pesto di volare e con le polemiche innescate dall'articolo del Guardian, insieme con il cucciolo di foca nato all'Acquario di Genova battezzato Pesto. Di solito di pesto si parla bene, 43 mila contenuti positivi contro 3 mila negativi.