Quel proiettile conficcato in testa, la pistola sparita da casa dei suoi ma anche dalla scena del delitto, i due balordi che confessano di averla presa, la moglie della vittima che conferma l'esaurimento nervoso dell'architetto.Il giallo di Sarzana che per qualche giorno aveva creato allarme nello spezzino sembra essersi ricomposto. L'architetto Giuseppe Stefano Di Negro, 50 anni, trovato con la testa dilaniata sabato sul greto del torrente Calcandola si è suicidato.
Nessun assassino in fuga dunque, ma semmai due balordi che anziché consegnare la pistola trovata sul luogo del suicidio danno l'allarme ma si tengono l'arma con l'intento di rivenderla e poi finire nei guai con la polizia.
Dunque l'architetto Di Stefano alle prese con una forte depressione sabato dopo essersi recato a casa dei suoi con una scusa ha preso la pistola del padre e l'ha fatta finita.
E il dolore per la sua famiglia, se possibile, si amplifica ancora di più.
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