cronaca

Rinnovati i lavori di pubblica utilità
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Assemblea stamattina davanti ai cancelli dell'Ilva di Cornigliano. Di qui doveva partire un corteo per le vie della città, ma dopo le notizie arrivate da Roma lo stato di agitazione è rientrato. Sono stati infatti rinnovati per altri 12 mesi i lavori di pubblica utilità per i 390 dipendenti in cassa integrazione. 

Il via libera è arrivato ieri durante l'incontro tra il viceministro allo sviluppo economico Teresa Bellanova, il presidente ligure Giovanni Toti con gli assessori Gianni Berrino ed Edoardo Rixi, e l'assessore comunale Giancarlo Vinacci. L’accordo sarà sottoscritto venerdì 22 settembre alle 9.30 nella già prevista riunione tra ministero, enti locali e organizzazioni sindacali. 

La copertura economica, come già avvenuto nell’anno passato, sarà finanziata con i residui fondi in disponibilità alla società di Cornigliano che il governo si è impegnato a rifinanziare per le ulteriori necessità. 

Risolto questo capitolo, resta però una grande incertezza sul futuro dell'azienda. Cinque giorni fa si sarebbe dovuto tenere nella capitale l'incontro coi vertici di ArcelorMittal per capire i dettagli del piano industriale. Tutto spostato al 9 ottobre. I sindacati sono stati chiari: se non verrà rispettato l'accordo di programma che vieta licenziamenti a Cornigliano, niente firma sull'accordo sindacale. 



"Con il rinnovo di un anno dei lavori di pubblica utilità abbiamo fatto un gol, ma la partita è ancora lunga" così  il segretario della Fiom-Cgil Bruno Manganaro.
"Il 9 ottobre prosegue Manganaro - andremo a Roma conoscendo la situazione esuberi su Genova. Sarà una diuscussione difficile, nei prossimi giorni può succedere di tutto. Abbiamo firmato un accordo di programma che prevede che non ci siano licenziamenti a Genova. Noi intendiamo farlo rispettare. Il 6 settembre sulle casse integrazione ci sono arrivare rassicurazioni. Poi l'azienda ci ha comunicato di voler aumentare il numero.  Ci sembra che chi vuole arrivare già mette le mani avanti e vuole tagliare lavoro. Noi  ci opponiamo. Se qualcuno pensa di non rispettare l'accordo di programma,, il patto salta per tutti. Non dimentichiamo che oltre al lavoratori in mezzo ci sono anche concessioni, canoni di affitto e altro ancora. Quell'accordo è giuridicamente valido e noi intendiamo farlo rispettare. Se così non dovesse essere siamo pronti a scendere in piazza" conclude Manganaro.