Ambulanze, sirene, getti d'acqua, persone sfollate, luoghi evacuati. Ore di agitazione al deposito Iplom di Fegino, in Valpolcevera. Ma era solo una esercitazione. Che si è conclusa nei tempi e nei modi previsti. Le esercitazioni, che hanno interessato il serbatoio S110, quello più vicino alle abitazioni, hanno permesso di testare l'efficacia delle misure da mettere in campo in caso di emergenza: dall'attivazione degli impianti di estinzione e raffreddamento, alle sirene, all'evacuazione. Tra le misure testate anche la barriera d'acqua, che corre sul perimetro del deposito e che permette di proteggere le case.
"Abbiamo scelto uno scenario particolarmente significativo - spiega Gianfranco Peiretti, responsabile sicurezza Iplom - l'incendio del tetto del serbatoio più vicino alle case. L'incendio e' stato immediatamente rilevato dai cavi termosensibili che innescano gli impianti e avviato tutte le procedure di emergenza". Era presente l'assessore all'ambiente del Comune di Genova Matteo Campora.
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