cronaca

In un primo momento era stato solo denunciato
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 Custodia cautelare in un istituto per il diciassettenne di Busalla che spacciò la droga sintetica che a luglio uccise Adele De Vincenzi, un'adolescente di 16 anni di Chiavari. Il giovane, in un primo momento, era stato denunciato.

Il giovane è stato prima trasferito nel carcere minorile di Torino e poi in un istituto per minori. L'ordine di custodia è stato eseguito a metà agosto dai poliziotti della squadra mobile di Genova titolari delle indagini.

Adele la notte in cui perse la vita era in compagnia di un'amica coetanea e due amici, Gabriele Rigotti, 19 anni, e Sergio Bernardin, 21, fidanzato di Adele, gli unici maggiorenni del gruppo, arrestati per morte in conseguenza di un altro reato e spaccio di stupefacenti.

I quattro amici dopo avere comprato le dosi di mdma a Busalla si erano recati a consumare la droga nell'appartamento di Rigotti, nel quartiere genovese di Albaro. La ragazza si sentì male dopo alcune ore in via San Vincenzo, nel centro di Genova: I due maggiorenni furono arrestati anche perchè fornirono versioni contrastanti sulla modalità di acquisto della sostanza stupefacente e per l'atteggiamento tenuto nei momenti successivi al malore della ragazza visto che per evitare conseguenze non lanciarono neppure l'allarme al 118: quella notte Adele si accasciò a terra in via San Vincenzo, fra l'indifferenza dei passanti e lo stato di confusione degli amici.

Fu un netturbino ecuadoriano di 38 anni a lanciare l'allarme al 118. Quando i medici giunsero sul posto Adele era in coma e poco dopo morì al pronto soccorso dell'ospedale Galliera. Drammatica la telefonata che il netturbino fece al 118 per far soccorrere Adele: "Fate presto, butta gli occhi all'indietro, è una ragazzina, trema tutta. E' con degli amici, ma loro non vogliono chiamare l'ambulanza".