cronaca

Giampedrone: "Brugneto poco sotto il livello, ma no criticità"
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Da Nord a Sud è allarme siccità in molte regioni italiane. Almeno dieci regioni, a quanto si apprende, sono pronte a chiedere lo stato di calamità naturale al Governo. Sono 2 miliardi, secondo Coldiretti, i danni già provocati a coltivazioni e allevamenti. Un problema che al momento riguarda circa i due terzi del Paese, mentre in Liguria ancora non si può parlare di vera emergenza. 

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"Non abbiamo segnalazioni di particolari criticità - spiega l'assessore all'ambiente Giampedrone a Primocanale - è chiaro comunque che stiamo centellinando l'acqua, in particolare quella del Brugneto". Dall'invaso in Val Trebbia, che secondo il gestore Iren è pieno all'80%, sono stati già rilasciati quattro milioni di metri cubi d'acqua per le colture in Emilia.

Il livello del lago artificiale al momento è di poco sotto la media stagionale, nulla a che vedere con la secca vistosa di fiumi come il Po che nel Pavese è arrivato oltre tre metri sotto lo zero idrometrico. Dopo i temporali di sabato, inoltre, molte zone della Liguria hanno visto alzarsi l'indice di bagnamento del suolo. A servire il Genovesato, poi, ci sono altri 5 invasi, 46 pozzi, 65 corsi d’acqua e oltre 300 sorgenti. Riserve che, secondo la Regione, saranno più che sufficienti per almeno un mese.

Alcune Regioni, intanto, hanno già avviato le verifiche e stanno per chiedere la dichiarazione di stato di calamità naturale al ministero delle Politiche agricole per attivare il Fondo di solidarietà nazionale. In particolare, con la dichiarazione scattano la sospensione delle rate dei mutui bancari delle imprese agricole e il blocco del versamento dei contributi assistenziali e previdenziali. Tenuto conto dell'eccezionale siccità, vengono estesi i benefici del fondo anche alle aziende agricole che potevano sottoscrivere assicurazioni, grazie ad un emendamento al decreto Mezzogiorno ora in Senato.

Allarmanti i dati di Coldiretti: il Lago di Garda e appena al 34,4% di riempimento del volume mentre il fiume Po al Ponte della Becca a Pavia a circa 3,5 metri sotto lo zero idrometrico. Per gli agricoltori è sempre più difficile ricorrere all'irrigazione di soccorso per salvare le produzioni. In Lombardia sui pascoli di montagna si registra un calo del 20% di erba a disposizione del bestiame. Le perdite provocate dalla siccità nella sola Lombardia ammontano a circa 90 milioni di euro. Ad aggravare la situazione ci sono le perdite idriche e la carenza di invasi.

NUOVE DIGHE -
 Il ministro delle infrastrutture e trasporti Graziano Delrio, secondo quanto si apprende da fonti ministeriali, è pronto per firmare nelle prossime settimane gli schemi di contratto per assegnare le risorse per l'adeguamento delle infrastrutture di un centinaio di dighe in base al piano nazionale voluto dal ministro dopo molti anni che non si investivano nuove risorse e annunciato nel marzo scorso. Questa misura può influire sul tema della capacità dei bacini, oltre che della loro sicurezza. Il piano prevede infatti 294 milioni di euro per il miglioramento della sicurezza di 101 dighe a uso irriguo e/o potabile sparse sul territorio nazionale, di cui 79 al sud: questo consentirà di salvaguardare 4,5 miliardi di metri cubi (quasi un terzo della risorsa idrica nazionale) e recuperare 1,3 miliardi di metri cubi attualmente non invasabili. Il volume totale delle Grandi Dighe italiane, si legge sul sito del Ministero, è di 13,748 miliardi di metri cubi: il 58% dell'invasato è per uso irriguo e il 57% delle dighe in esercizio è per uso idroelettrico. La maggior parte delle grandi dighe si trova al Sud (57%), il 28% al Nord e il 15% al Centro.