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Il governatore: "Mai col Pd". Il ministro: "Chiediamo agli iscritti..."
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Il no all'inciucio tra Berlusconi e Renzi arriva dai due leader liguri dei di centrodestra e centrosinistra. Da una parte il governatore Giovanni Toti che, dopo la vittoria alle Comunali, non ha mai smesso di lanciare messaggi all'ex premier. Dall'altra il guardasigilli Andrea Orlando, che a proposito del 'partito unico' lancia l'idea provocatoria di un sondaggio tra gli iscritti per verificare l'opinione della base. 

Il presidente ligure, intervistato nel corso della rassegna Garda d'Autore, ha chiuso le porte alla legge proporzionale. "Non avrebbe i numeri per dare un governo, non credo che il parlamento la farà". Un sistema così, secondo Toti, porterebbe per forza all'alleanza col Pd. "L'alternanza di Governo è fondamento del buon governo - ha detto  - Non ho nessuna animosità nei confronti di Renzi e del Pd. Posso capire chi la pensa diversamente da me ma non posso farci un governo insieme, non produrrebbe niente di utile paralizzato dai veti incrociati". Quindi sì a una legge maggioritaria, "che tenga insieme il centrodestra così come il centrosinistra, che eviti gli eccessi leaderistici da entrambe le parti e soprattutto che consenta agli elettori di guardare in faccia coloro che vengono votati". 

"Se ci fosse l'alleanza tra Pd e Berlusconi, chiederei agli iscritti che ne pensano, attraverso un referendum - gli fa eco Orlando a Skytg24, aggiungendo che sarebbe "uno scenario inquietante e improponibile", quello di un partito della Nazione con Berlusconi. "Mi pare - aggiunge Orlando - che anche Renzi lo abbia negato. Ma se cessiamo di essere di sinistra sarebbe un'altra cosa. Ora bisogna lavorare per scongiurare questo scenario".

"Non vedo contrapposizione tra le parole d'ordine delle due manifestazioni di Roma e Milano. Se guardiamo ai contenuti, penso alle parole di Martina che riprendono il filo di quelle di Pisapia, credo ci siano le condizioni per ricomporre il centrosinistra. A patto di mettere da parte e superare i personalismi", ha detto ancora Orlando, aggiungendo: "Alla direzione di luglio, ci faremo sentire, non ci rassegneremo all'idea del proporzionale e spingeremo per costruire la coalizione. È un passaggio inevitabile se vogliamo ricomporre il popolo".

Secondo il governatore ligure, poi, il centrodestra "ha bisogno di una squadra, non di un leader" perché "l'uomo solo al comando è una decisione che la politica prende sempre nei momenti di difficoltà. Abbiamo vissuto il leaderismo di Berlusconi, poi quello di Renzi, poi di Grillo, solo se giochiamo in squadra facciamo il bene di questo Paese. Ognuno di noi deve avere il suo ruolo e giocando in squadra se hai 11 Donnarumma in campo non vinci il campionato".

Toti auspica che Fi "pensi seriamente al suo futuro. Vorrei che lo facesse anche Silvio Berlusconi perché la sua statura è tale che vorrei che si consegnasse come il De Gaulle italiano. Noi viviamo in una seconda Repubblica inventata e costruita da lui e siamo tutti in qualche modo suoi figli".