Rischia di essere indagata l'amica maggiorenne della diciassettenne morta dopo avere ingerito un cocktail di droghe e metadone in un appartamento di Genova. La giovane, 25 anni, da anni tossicodipendente in cura presso un Sert, è ancora ricoverata all'ospedale San Martino, ma è fuori pericolo. A metterla nei guai potrebbe essere l'ultimo messaggio inviato all'amica poi deceduta: "Vieni, sto sballando, mi sono fatta dei cannoni e due pastiglie". L'ipotesi di accusa potrebbe essere proprio quella ipotizzata per ora a carico di ignoti da parte del magistrato titolare dell'indagine: morte in conseguenza di altro delitto, che in questo potrebbe essere lo spaccio a titolo gratuito degli stupefacenti.
Le indagini avviate dai carabinieri del nucleo operativo della compagnia di San Martino potrebbero avere uno sviluppo dall'esito dell'autopsia disposta dal magistrato per accertare le esatte cause della morte della minorenne. La ragazza, a detta degli inquirenti, aveva cominciato ad assumere droghe pesanti da circa un mese, in concomitanza con la frequentazione quasi morbosa con l'amica maggiorenne per cui aveva trascurato anche il fidanzato. Le due giovani erano state trovate esanimi e seminude in una camera dal proprietario sessantenne dell'appartamento.
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