cronaca

Il questore Bracco: "Meno reati ma più percezione di insicurezza"
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"Occorre non lasciare sole le persone più deboli, che non possono difendersi da sole. Per questo bisogna fare una rete di sostegno con le associazioni che aiutino chi è indifeso facendogli capire che non è da solo. Perché non serve armarsi, non è così che si risolve il problema".

E' la ricetta proposta dal procuratore capo di Genova Francesco Cozzi al convegno "Sicurezza e giustizia sociale" organizzato dal sindacato di polizia Silp-Cgil, Libera e la Camera di commercio di Genova, durante il quale è emersa le necessità di unire educazione alla legalità, lavoro, sinergia tra associazioni e forze dell'ordine per garantire una maggiore sicurezza nei cittadini.

Ad aprire i lavori è stato il questore Sergio Bracco che ha ricordato come nonostante il calo dei reati vi sia invece una percezione maggiore di insicurezza. "Il nostro compito - ha sottolineato il questore - è quello di incontrare la gente e aprirci ascoltando le loro istanze. In questo modo possiamo dare un segnale di attenzione e fare capire che non sono abbandonati".

Ma prima di tutto devono intervenire "le famiglie e le scuole per educare alla legalità - ha rimarcato Massimo Valeri, segretario generale del Silp-Cgil Genova - all'accoglienza, all'accettazione del diverso e delle culture straniere. Dove falliscono loro allora dobbiamo intervenire noi. Per questo chiedo che si istituisca un tavolo permanente tra associazioni, forze di polizia e forze sociali in modo da garantire la pacifica convivenza tra le persone".