
Ai microfoni di Primocanale Alessandra non si morde la lingua e parla di pregi e difetti del cinema italiano, di chi cerca le scorciatorie, di sogni e realtà:
“Il punto di forza siamo tutti noi – dice – dal pubblico, alle maestranze, dagli artisti agli sceneggiatori. Il punto debole, ahimè, sono le persone che non ci credono o che credono nella strada facile”.
“Il punto debole – continua la Mastronardi - è chi non rischia. Non rischiando non si trovano poi i progetti che vanno ai festival. La strada facile è quella già scritta, quella che non ti fa piangere e preoccupare. Sono le famose pantofole. Sono quei copioni e quegli attori che ti danno la certezza apparente della riuscita. Ma il pubblico non è stupido. Poi si stanca delle solite cose”.
Secondo l’attrice romana c’è spazio anche per i giovani: “Bisogna avere un’idea e seguirla. Bisogna trovare qualcuno che ci creda nel sogno. Io non sono una vittima. Lotto e sono una guerriera. Non mi piango adosso. Secondo me c’è il modo, bisogna crederci e avere la fortuna di trovare qualcuno che creda nel sogno insieme a te. La squadra rende il sogno vivibile”.
“E’ perfetta per il nostro festival – commenta l’ideatore della rassegna di Sestri Stefano Gallini Durante, produttore cinematografico – bisogna sognare, essere positivi, cercare di raggiungere gli obiettivi, anche se cercano di fermarti: se vuoi farcela ce la fai”.
“In Italia – dice - abbiamo talenti incredibili, attori e sceneggiatori incredibili. Mi odieranno i miei colleghi, in Italia mancano i producer. I produttori italiani molto spesso sono dipendenti del regista. Il produttore invece deve far partire il progetto e mettere gli altri tutti insieme”
IL COMMENTO
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