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In vista del Chievo Morosini e Cataldi sono in dubbio
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Ora tocca alla dirigenza. Mario Donatelli c’è ma è atteso  il presidente Enrico Preziosi se non a Pegli in settimana, domenica allo stadio. Serve un ambiente compatto almeno in queste 4 prossime partite in cui il Genoa si gioca la salvezza.
 
Ivan Juric ha aperto le porte del Signorini e prepara la prima di un poker di finali. Col Chievo è match troppo importante per  fallire. Il Crotone crede nella rimonta ma il Grifone è padrone del proprio futuro. Se fa i punti che servono, almeno 6,  l’incubo svanirà dopo una stagione piena di errori e di veleni su cui a giugno si dovrà riflettere. La fragilità del Genoa è sotto gli occhi di tutti, il futuro tra problemi economici e una ventilata intenzione di vendere da parte di Preziosi fa parlare la tifoseria, ma in questo momento storico c’è bisogno di fare quadrato. Con risultati inattesi e alcuni chiacchierati i rossoblu’ devono contare sulle proprie forze e il valore aggiunto è sempre stato il pubblico. Nel girone di ritorno in casa la squadra ora tornata a Juric non ha mai vinto. ’unico successo è arrivato in trasferta ad Empoli con Mandorlini. Al Ferraris i rossoblu’ hanno fatto tre punti con Crotone, Bologna e Lazio. Una miseria a fronte di sconfitte con Sassuolo, Sampdoria e Atalanta: mezzo punto a partita. Negli ultimi undici anni non era mai successo e anche in passato nelle stagioni piu’ buie il Genoa davanti alla Nord aveva sempre venduto cara la pelle. C’è ancora spazio di manovra e di salvare il salvabile, la gente lo ha capito e tende una mano alla mossa di Juric di riaprire i cancelli chiusi a doppia mandata per troppo tempo, altra decisione miope quanto quella di negarsi a ogni tipo di rapporto esterno. Juric l’ha capito e va apprezzato poi si sa che le chiacchiere stanno a zero e servono i fatti.

Intanto la squadra si è allenata a Pegli di fronte a tanti tifosi. Morosini si è allenato a parte per i problemi alla caviglia, differenziato per Cataldi.