cronaca

Lanciato nel vuoto per salvarlo. Gravissimo il padre
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È partito l'iter di accertamento per la morte del piccolo Giuseppe Fraietta, 7 anni, gravemente ferito nell'incendio dell'appartamento di Casella. Il bambino, in coma da ore, non dà più segni di vita ed è stata dichiarata la morte cerebrale. 

"La direzione sanitaria del Gaslini comunica che data l assenza di parametri vitali del bambino vittima dell incendio di Casella si sta riunendo la commissione deputata all accertamento della morte cerebrale", riferisce Silvio del Buono, direttore sanitario del Gaslini. 

IL DRAMMA

 Intorno alle 3:30 in via Mandelli ha preso fuoco un edificio. Prigioniera delle fiamme divampate nella notte nella propria casa al secondo piano, una coppia con un figlio di sette anni, è stata costretta a lanciare il bimbo dalla finestra e poi a gettarsi a sua volta nel vuoto per cercare di salvarsi. Il bambino è stato ricoverato al Gaslini in gravissime condizioni. L'uomo è stato operato in mattinata agli arti inferiori per ridurre le fratture alle gambe, ha ustioni alla schiena e sul 20% del corpo. Gli è stata anche riscontrata un'emorragia intestinale e nel pomeriggio è stato sottoposto a un nuovo intervento chirurgico per una trombosi alla gamba. Si trova ricoverato all'ospedale Galliera nel reparto di rianimazione. Le sue condizioni restano critiche. La madre è invece ricoverata nel reparto di ortopedia all'ospedale Villa Scassi di Sampierdarena in condizioni stabili e sotto continua osservazione da parte dei medici. Nella caduta la donna ha riportato alcune fratture del bacino e degli arti, oltre alle ustioni a un piede causate delle fiamme. 


LA TESTIMONIANZA DELLA MADRE


"Alla casa mancava un'adeguata manutenzione e al proprietario era stato chiesto più volte di intervenire ma inutilmente". Così la donna ricoverata al Villa Scassi. 

| LA TESTIMONIANZA DELLA VICINA DI CASA |

Il padre, Alessio Fraietta, 49 anni, ha avvolto il figlio Giuseppe in una coperta, però mentre si stava calando è stato costretto a lanciare il piccolo verso i primi soccorritori accorsi sul posto. Nella caduta il piccolo ha riportato alcune contusioni, ma a preoccupare è il fumo che ha respirato. Tasferito in codice rosso all'ospedale pediatrico Gaslini di Genova, è in prognosi riservata. Meno gravi le condizioni del padre, che si è lanciato da circa 5 metri e ha riportato una frattura, e della madre, Vincenza Sansone, 50 anni, originaria di Palermo, che è ricoverata in codice giallo.



| LA TESTIMONIANZA DELLA FIORISTA |

L'abitazione della famiglia è all'ultimo piano di un palazzina di due piani. Il solaio a causa dell' incendio è crollato distruggendo i due appartamenti sottostanti: uno era sfitto, l'altro è occupato da un'anziana che però stanotte non era in casa perché era andata a dormire dalla figlia. Al pianterreno dell'edificio invece ci sono alcuni negozi fra cui un bar. Il rogo che ha provocato l'incendio, a detta dei vigili del fuoco, sarebbe divampato dalla stufetta a legna della famiglia Fraietta.

| L'INTERVENTO DEI VIGILI DEL FUOCO |

La mamma pochi minuti prima aveva chiesto aiuto ai vigili del fuoco con una telefonata: "Correte, qui brucia tutto". Quando i pompieri sono giunti sul posto, l'edificio, di due piani e con un bar al pianterreno, è crollato rischiando di travolgere i vigili del fuoco che sono riusciti a mettersi in salvo scappando solo poco prima del cedimento della casa. 

| IL SINDACO DI CASELLA: "FIAMME IMPRESSIONANTI |

L'intera comuintà è sotto choc. Per il sindaco Francesco CollosSetti  "l'incendio è stato spaventoso. Stiamo preparando un'ordinanza per l'agibilità dello stabile ora a rischio. Stiamo cercando di capire cosa fare per il traffico. "Sono stato svegliati in piena notte e sono corso sul posto dell'incendio Quando sono arrivato i genitori e il bambino erano a terra. Si è visto subito che il figlio era grave, il padre, che è precipitato nel vuoto dopo essersi aggrappato al cornicione, era dolorante alle gambe. La mamma, che è caduta mentre provava a calarsi con le corde dei panni, invece stava un po' meglio. Ma era sconvolta e non in grado di parlare". 

LA TESTIMONIANZA DI UNA VICINA 

"Il padre ci ha prima lanciato da una finestra delle coperte da usare come telo. Poi ci ha lanciato il figlio. Ma il bambino è caduto per terra". E' la testimonianza di una ragazza fra le prime ad prestare soccorso alla famiglia prigioniera nella casa in fiamme a Casella. "Saranno state le 3.20. I pompieri e le ambulanze non erano ancora arrivati. Così insieme ad altri ragazzi abbiamo cercato di prestare i primi soccorsi". La ragazza, incontrata nel circolo bar di Casella dove lavora, aggiunge: "Il padre e la madre si sono lanciati nel vuoto subito dopo perché è crollato il solaio della casa. Per fortuna si sono aggrappati ad una persiana e alle corde del bucato. Ma si sono fatti male perché hanno fatto un volo di circa 5 metri".