
L'impresario aveva denunciato diversi furti di gasolio presso la propria ditta, evidenziando inoltre la necessità di trasportare spesso denaro contante per il pagamento di clienti e fornitori. Il Tar ha annullato così il provvedimento che aveva impedito il rinnovo del permesso per porto di rivoltella e ha condannato il Ministero dell'Interno al pagamento delle spese di giudizio (duemila euro).
"La comunicazione dei motivi ostativi si è limitata a rilevare che il ricorrente potrebbe avvalersi dei servizi del sistema bancario per evitare il trasporto di elevate somme di denaro, e che non ha subito minacce, aggressioni e reati di altro genere contro la persona - spiega il Tar nella sentenza - Tali motivazioni non erano mai state ritenute sufficienti a negare il dimostrato bisogno per il rilascio della licenza per porto di pistola".
L'ordinamento, prosegue il Tar, considera "scriminante - e dunque consentito - l'uso di un'arma legittimamente detenuta anche al fine di difendere i propri beni all'interno di un luogo ove venga esercitata un'attività imprenditoriale, quando non vi è desistenza e vi è pericolo d'aggressione". Il Tar aggiunge che l'uso dei contanti "sembrerebbe essere riferibile ad esigenze di fornitori e clienti", non del ricorrente che ha dimostrato di avere nel recente passato denunciato "svariati furti di gasolio presso il piazzale della propria ditta".
Attraverso una nota, la vicepresidente della Regione Liguria e assessore alla Sicurezza Sonia Viale ha commentato la decione presa dall'organo giuridico-amministrativo regionale: "Il mio plauso al Tar Liguria per la decisione assunta, a mio modo di vedere corretta non solo dal punto di vista giuridico ma anche dal punto di vista del buon senso. Si tratta, infatti, di interpretare correttamente la normativa esistente: al di là di quello che è comunque il rispetto della legge sulla legittima difesa, negare a prescindere che una persona possa difendersi era effettivamente un atto non corretto da parte del Ministero dell'Interno. Mi riservo comunque di leggere le motivazioni".
IL COMMENTO
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