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2 minuti e 8 secondi di lettura
di Mario Paternostro

Circolare in auto a Genova non è facile. Ci vuole prudenza massima, grande attenzione, prontezza di riflessi e unimmensa dose di pazienza. I motivi sono in particolare due: una presenza massiccia di due ruote, sotto forma di scooter e moto e ora anche di biciclette e di qualche monopattino. Lo dico da vespista convinto. Il secondo motivo, il più serio è lo scarsissimo rispetto del codice della strada che si manifesta nella preponderanza per non dire l’invasione delle soste in doppia fila. Che se le fai in una città di pianura, magari con ampi viali o corsi veri, non come i nostri che sono vialetti e corsetti e piazzette, magari danno fastidio ma non creano troppi ingorghi. In una città “rampicante” come Genova, tutta salite o discese per raggiungere i quartieri collinari delle vallate, tutti prodotti della urbanistica degli anni Sessanta e Settanta, la sosta è per conformazione della strada, molto difficile. Se poi le soste in doppia fila invadono anche queste zone, l’ingorgo è così assicurato.

Direte: ma come fanno, per esempio, i disgraziati autisti dei furgoni ormai sempre soli sull’automezzo, a guidare e consegnare? Evidentemente devono mollare il mezzo da qualche parte, dove si può, per poi scendere e consegnare il pacco. Il furgone non è una Smart e il blocco è assicurato.

La sosta in doppia fila regna anche nella cosiddetta city: via Roma per esempio. Altro che pedonalizzazione! Poi via Ceccardi, via Fieschi, la stretta e trafficata via Galata, la povera piazza Colombo, e infine la tuttacurva Circonvallazione, dove le auto sono messe a lisca tra gli alberi e non ci stanno. Spuntano abbondantemente occupando la carreggiata e rendendo difficile e pericoloso transitare da Manin a San Nicola.. Non vorrei essere il conducente del bus, il 36 che va avanti e indietro tra le curve sfiorando cofani o portabagagli. Aggiungete le moto che, magari, allegramente sfrecciano nel percorso di cross cittadino e pregate. Senza distrarvi.

Finalmente un semaforo, magari in piazza Corvetto. Una frazione di secondo e l’auto ferma davanti al rosso viene letteralmente circondata da due ruote, alcune si piazzano oblique davanti al cofano, come a dire: di qui tu non ti muovi finché non lo decido io.

Da qualche settimana, in occasione del Nautico sono riapparsi i vigili urbani, che non vedevamo da anni perché occupati in altre attività, magari di polizia. La loro presenza sulla strada sta già migliorando la complicata situazione. Ma occorre una svolta. Non nel senso di un’altra curva perché ne abbiamo a sufficienza. Una svolta in senso figurato che faccia cambiare le nostre usanze consolidate e spesso poco civili.