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Nella riforma previste anche premialità per chi lavora meglio
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Nessuna provocazione. Il presidente della Regione Liguria Giovanni Toti anzi incalza, sulla possibilità di prendere le impronte digitali dei dipendenti dell'ente per far registrare entrate e uscite al posto del cartellino "E' un'idea ma non solo in Liguria ma in tutta Italia. E' più comodo perchè il dito lo hai con te di solito, il cartellino lo devi cercare. Evita i furbetti del cartellino, che sono ladri, rubano denaro ed efficienza. Tutti i dipendenti onesti, che sono la maggior parte, non avranno nulla da temere. E' solo una comodità, lavoreremo dal punto di vista tecnico. Se vogliamo partiamo dalla Liguria, ma il tema è nazionale". 

"Le impronte già si usano a livello generale  come elemento di sicurezza,
pensiamo ad alcuni iPhone, alle votazioni in Senato. Ma non è l'unica cosa imortante: nella riforma della pubblica amministrazione, che stiamo elaborando, creeremo anche sistemi di premialità per chi è capace e di disincentivo per chi lavora con meno entusiamo e aspetta con i piedi sulla scrivania che arrivi l'ora di uscire". 

La prima replica sdegnata arriva dalla capogruppo del Pd, Raffaella Paita: "Ma perchè non inizia da se stesso, visto che risulta essere il consigliere regionale meno presente? Guinnes dei primati sull'assenteismo, lo chiamano Chi l'ha visto". Aggiunge Gianni Pastorino di Rete a Sinistra: "Al netto della demagogia pre-elettorale, e di una certa ignoranza in materia contrattuale, ci chiediamo se questa proposta non finisca per delegittimare il ruolo dei dirigenti,

Toti intanto non teme neppure eventuali reazioni negative dai sindacati: "Sono certo che anzi collaboreranno per scrivere questa riforma insieme a noi...".