Si chiama Simonetta Dellacasa, è sorridente, simpatica e disponibile: lei, ciuffo azzurro nei capelli brizzolati, la politica la vive in modo viscerale e parla del Pd come fosse un innamorato che le sta dando problemi. "Da 35 anni lavoro nel partito, nell'ufficio di segreteria di Genova, prima come Pci, poi Pds, poi Ds, ora Pd". La incontriamo per cercare di capire come la scissione alle porte viene vista dai militanti-vecchio-stampo, quelli che vanno a fare i volontari alle feste dell'Unità, che si accalorano quando parlano del partito, anche se non ci guadagnano nulla. "Sono iscritta, militante oltre che dipendente, la vivo malissimo, è un momento tremendo dal punto di vista della pancia e del sentimento. Mi lega al partito non solo il fatto che mi dà da mangiare. Sono partita dal Pci, dall''81".
Racconta che "la scissione no assolutamente, la vivo con apprensione e con timore. Il Pd è nato solo dieci anni fa, pochi per avere il tempo di strutturarsi e vivere la società. E' nato perché so era visto con l'esperienza dell'Ulivo e dei progressisti che le coalizioni non reggevano. E' per questo che è nato, ma forse qualcuno non lo ha interiorizzato".
"Sono attivata dall'ottimismo della volontà, nella passione che lega i volontari, quelli che vanno alle feste dell'Unità".
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