cronaca

Convegno organizzato dalla Uil
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"Assistiamo ad atti di autolesionismo, a gente che ingoia lamette o pile, o si cuce la bocca, si prova a uccidere e talvolta ci riesce" racconta Provvidenza Rosato, agente di polizia penitenziaria e psicologa. "Spesso interveniamo su incidenti terribili, oppure assistiamo a scene estreme, come l'allontanamento coatto dei minori dai nuclei familiari, oppure capita che troviamo cadaveri in stato di decomposizione da giorni. I colleghi della polizia ferroviaria intervengono su suicidi sui binari..." spiega Roberto Traverso del sindacato di polizia Siap.

A Genova, in Camera di Commercio, si è tenuto un convegno organizzato dalla Uil, per parlare di disagio psicologico delle forze dell'ordine
"e ne faremo un altro con le istituzioni per provare a fare un protocollo di intensa sulle azioni da intraprendere", dice Fabio Servidei, segretario confederale Uil Genova e Liguria.

"Il paradosso è che oggi, secondo le procedure i verifica in atto per legge, nessun poliziotto risulta stressato" spiega Traverso. "A chi manifesta un disagio psicologico viene applicato un articolo, il 48 del dpr 782 dell'85, che tutti temono, perché si viene etichettati, esclusi dal percorso professionale, ti vengono tolte manette e arma. Insomma, alla fine tiene distanti tutti, e noi per questo chiediamo che venga modificato. E vogliamo anche più formazione e sportelli dedicati a questi problemi".

"Chiediamo la presenza di una figura che prenda per mano la polizia penitenziaria durante tutto il percorso professionale, la segua e trovi le soluzioni in caso di disagio" chiude Provvidenza Rosato.