
Un mese esatto da quando la loro vita si è fermata, in attesa di risposte, di un segnale positivo che non è ancora arrivato - e non è chiaro se arriverà. È stato un mese di dolore per la famiglia di Aziz (nome di fantasia), sette anni, tragicamente caduto dal terrazzo al secondo piano della scuola primaria De Amicis, nell'istituto comprensivo Voltri 1 di via Nicolò da Corte giovedì 18 settembre. "Passo la mia vita tra casa e la rianimazione dell'ospedale Gaslini" spiega a Primocanale Mohamed, il papà.
Oggi Aziz respira grazie alla tracheotomia che gli è stata praticata nei giorni scorsi, il danno neurologico che ha subito durante la caduta da quattro metri non è ancora valutabile, ma è grave. Lui non smette di stargli accanto, mai, ogni giorno.
La vita di Aziz a un mese dalla tragica caduta
"Non so come faccio ad andare avanti, lo faccio per la mia famiglia, per la mamma di Aziz e suo fratello, che ha solo tre anni". Il piccolo frequentava la scuola da appena due giorni: aveva iniziato al polo Res come tutti gli altri bambini, il 12 settembre, nell'istituto dedicato agli alunni con bisogni educativi speciali, dopo un trasferimento legato alle sue patologie e al fatto che la scuola dovesse essere "perfetta" per lui.
Oggi invece Mohamed, al fianco dello staff medico del Gaslini, sta imparando come fare in modo che suo figlio non soffochi, cosa dovrà essere fatto tutti i giorni quando tornerà a casa e avrà bisogno di qualcuno che stia con lui 24 ore su 24. "Ci stanno insegnando come prenderci cura di lui, in Rianimazione sono tutti fantastici ma a oggi ci sono cose che non riesco a fare, non posso, il dolore è troppo grande a vederlo in balia delle macchine".
"Voglio avere giustizia e credo che arriverà"
Per il futuro rubato a suo figlio, Mohamed chiede giustizia e crede che arriverà. Le indagini della squadra mobile, coordinata dalla sostituta procuratrice Patrizia Petruzziello, continuano. Al momento il fascicolo aperto in Procura per abbandono di minore è ancora contro ignoti, ma si lavora per iscrivere i primi indagati al più presto. Secondo le ricostruzioni, il piccolo sarebbe salito su una rampa di scale priva di parapetto e, da lì, avrebbe avuto accesso al terrazzino: un passaggio non ancora chiarito e che resta al centro delle indagini. In quel momento in aula erano presenti 13 alunni. Nella scuola, che ospita bambini che chiaramente necessitano di sostegno individuale, ciascuno viene affidato quindi a un insegnante dedicato, sarebbe mancato un maestro per malattia. "Mio figlio è stato abbandonato" spiega Mohamed, "ora voglio e pretendo che il mio piccolo sia l'ultimo a cui accade una cosa del genere".
Il timore e l'incertezza per il futuro di Aziz
Negli occhi di Mohamed non c'è solo un dolore che ti toglie il fiato. Nel riflesso di suo figlio in un letto d'ospedale c'è l'incredulità, lo sgomento, la rabbia. Non manca il timore per quello che sarà il futuro di suo figlio, ribaltato, completamente diverso da quello che si immaginava. "Prima della caduta Aziz non era in grado di esprimersi con le parole - spiega Mohamed -, certo, ma mangiava da solo, andava al bagno e giocava con suo fratello". Oggi, la preoccupazione accompagna la felicità di quando Aziz potrà tornare a casa: lì dovrà cominciare il percorso di riabilitazione, con tutti i passaggi e le attese che ne derivano.
L'interrogazione alla Camera dei Deputati
Il caso, forse unico in Italia, è arrivato intanto a Roma con un'interrogazione del deputato del M5s Roberto Traversi. "Quanto accaduto a Genova pone interrogativi urgenti sulla sicurezza degli edifici scolastici e sulla tutela degli studenti con disabilità, che necessitano di un’assistenza costante e di personale adeguatamente formato. Nei Poli RES, infatti, il rapporto tra insegnante di sostegno e alunno deve essere di norma 1:1, e la presenza di operatori socioeducativi deve rispettare quanto previsto dai Piani Educativi Individualizzati (PEI). Non è accettabile che, per mancanza di risorse o di coordinamento, si mettano a rischio i diritti e la sicurezza di questi ragazzi".
Traversi chiesto al Ministero quali iniziative siano state adottate dal giorno dell'incidente – oltre al sopralluogo dell’Ufficio Scolastico Regionale – e quali misure siano state attuate per garantire un adeguato rapporto tra personale specializzato e studenti nei Poli RES.
Bimbo caduto da scuola, il papà scrive al ministro Valditara: "Ci sentiamo completamente soli"
"Attendo la risposta del ministro Valditara e vorrei incontrarlo"
"Io intanto aspetto la risposta del ministro Valditara alla mia lettera, a cui per ora ha risposto l'Ufficio Scolastico Regionale" spiega Mohamed, che ha risposto chiedendo che cosa verrà fatto nelle scuole genovesi. "Abbiamo bisogno che qualcuno ci guardi negli occhi, che ci parli con sincerità e partecipazione, non solo attraverso parole formali - si legge -. Per questo chiediamo con forza l’organizzazione di un incontro pubblico o istituzionale con i rappresentanti dell’Ufficio Scolastico Regionale e del Ministero, affinché questo dolore non resti solo un titolo di giornale o un fascicolo amministrativo. Non si tratta solo di sicurezza scolastica. Si tratta di rispetto per la vita di un bambino, per la fiducia dei genitori e per la dignità di un’intera comunità ferita".
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IL COMMENTO
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