cronaca

Pignone: "Dal Comune ancora nessun rimedio"
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Genova è una città inquinata. E la Città metropolitana tira le orecchie al Comune, perché di provvedimenti mirati non se ne sono ancora visti. Certo, la Pianura Padana è un'altra cosa, ma nemmeno sotto la Lanterna si respira aria pulita.

I dati del 2016 confermano che il diossido di azoto è sempre oltre i limiti di legge: la media annuale è di 57 microgrammi per metro cubo, mentre la soglia massima è pari a 40. Un triste primato genovese che ha anche messo in mora il Governo italiano per effetto di una procedura di infrazione avviata dall'Unione Europea. 

Di chi è la colpa? "Sicuramente i fumi delle navi in porto contribuiscono - spiega Enrico Pignone, consigliere metropolitano con delega all'ambiente - ma la fonte principale specialmente i motori a due tempi". E cioè quelli delle moto, mezzo preferito dai genovesi, che infatti hanno alzato poderose barricate contro quella famigerata ordinanza 'anti Vespe' mai uscita dagli uffici di Palazzo Tursi. 

Nel 2016 il limite annuale - diverso dalle medie orarie massime misurate ogni giorno in tutta la rete - è stato superato in corso Europa (57 microgrammi per metro cubo), via Buozzi (57), via Pastorino (42), corso Buenos Aires (51) mentre corso Firenze, che aveva superato nel 2015, è scesas a 32 nel 2016. 

"L'elettrificazione delle banchine che era stata prevista dall'Autorità portuale potrebbe dare un grande contributo al miglioramento della qualità dell'aria - continua Pignone - ma anche il Comune di Genova era stato sollecitato a intervenire. La delibera ha visto solo un rallentamento e non è mai stata approvata".

Più confortanti i dati del PM10: mai sforato il limite di legge di 35 giorni annui con superamento della soglia dei 50 microgrammi per metro cubo. Negli stessi giorni ci sono stati 11 superamenti in corso Europa, 3 in corso Firenze e, fuori Genova, 23 a Busalla e 1 a Campomorone.