Una discussione, l'ennesima, sancisce la rottura della squadra intorno al filosofo Simone Regazzoni. Quello che resta finora l'unico candidato alle Primarie del centrosinistra per la città di Genova si trova a questo punto senza punti d'appoggio. Quelli che lo hanno seguito da subito in un'avventura molto osteggiata all'interno dei canali tradizionali del Partito Democratico."I modi e i toni che usa, e la sua scarsa volontà ad accettare critiche non ci permettono di fare altro", lasciano trapelare i suoi (ex) fedelissimi. Conti alla mano, in sei hanno preso le distanze da Regazzoni. Tra le accuse, quella che brucia di più al filosofo riguarda il fatto che sia "diventato schiavo del suo personaggio".
Da almeno due mesi, denunciano, "non seguiva i consigli sulla comunicazione". E allora Gallerani e Ricci gli hanno presentato il ben servito. Ma anche sui contenuti, qualcosa non andava per il verso giusto: l'addio di Serena e Raggi dal 'cerchio magico' un passo obbligato.
La spia più evidente del dissenso? I comunicati in cui, giorno dopo giorno, si annotavano sempre meno nomi. Se prima la strada di Simone Regazzoni sembrava in salita, oggi sembra una sorta di Mortirolo da affrontare senza pedali. Perché nell'istante di un addio svaniscono progetti e illusioni.
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