cronaca

"I miei soldi me li riprendo con le buone o con le cattive"
1 minuto e 12 secondi di lettura
 Un imprenditore imperiese, Andrea De Iaco, 44 anni, in carcere a Marassi dove deve scontare 8 anni e 11 mesi di reclusione per usura ed estorsione per reati commessi nel 2013, è il destinatario di una nuova misura cautelare, emessa dal gip del tribunale d'Imperia per tentata estorsione aggravata in continuazione, nei confronti di due imprenditori.

L'indagine, condotta dai carabinieri, ha preso le mosse nell'agosto scorso ed è da considerarsi un proseguo della precedente attività investigativa dalla quale sono emersi nuovi capi di accusa con l'arrestato che pretendeva denaro per operazioni di compravendita inesistenti o illegittime.

A un imprenditore imperiese, ad esempio, era stata chiesta la restituzione di venticinquemila euro con la possibilità di dilazione in rate mensili. Anche all'altro imprenditore, ora residente in Francia, era stata chiesta la corresponsione di ottomila euro, in rate mensili da mille euro ciascuna. Particolare non di poco conto, lo stile mafioso delle minacce, del tipo: "Io i miei soldi me li riprendo con le buone o con le cattive. Ti ho anche fatto chiamare da amici di Ventimiglia che non scherzano", questo il contenuto di una intercettazione.

Dalle indagini è risultato che gli imprenditori vittime di estorsioni, al fine di celare l'attività estorsiva in atto, fingevano false compravendite di autovetture per cui pagavano dei corrispettivi spropositati rispetto al valore reale dei mezzi. Nel corso di una perquisizione, in casa dell'arrestato, sono stati rinvenuti assegni postdatati per l'importo complessivo di 68 mila euro.