cronaca

Posizioni alleggerite, il 9 febbraio il processo
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Sono stati rinviati a giudizio, ma con una posizione alleggerita, gli ex vertici del Centro fiduciario di Banca Carige, la società che si occupava delle operazioni finanziarie, l'ex presidente dell'istituto di credito genovese Giovanni Berneschi e la moglie Umberta Rotondo.

Ha invece patteggiato la condanna a due mesi la nuora di Berneschi, Francesca Amisano. Il gup Alessia Solombrino ha prosciolto tutti dall'accusa di ostacolo alle operazioni di vigilanza perché il fatto non sussiste. Berneschi e la moglie sono accusati solo di infedele dichiarazione.

Antonio Cipollina, Gian Marco Grosso e Marcello Senarega (che all'epoca erano i vertici del Cf e finirono agli arresti domiciliari) sono accusati di riciclaggio ma solo per l'operazione di rientro di 12 milioni di euro di Berneschi. Il gup ha trasmesso gli atti al pm per valutare una eventuale applicazione di sanzioni pecuniarie

Il processo inizierà il prossimo nove febbraio davanti alla seconda sezione del secondo collegio. Secondo la guardia di finanza, coordinata dal pm Silvio Franz, il Cf spa avrebbe costituito, in alcune occasioni, "un crocevia strategico per la gestione di pratiche finanziarie" definite 'opache' riguardanti capitali di provenienza illecita.

Gli inquirenti avevano sostenuto che i vertici del Centro fiduciario, sotto l'influenza di Berneschi che era vicepresidente del Cda, tutelavano alcuni clienti, titolari di depositi di rilevante importo, tra cui lo stesso Berneschi e il suo nucleo familiare, al punto di alterare e nascondere documenti di operazioni finanziarie di alcuni clienti attraverso società affinché non finissero sotto i riflettori degli ispettori della Banca d'Italia e dell'Unità di informazione finanziaria durante le operazioni ispettive. Gli avvocati degli imputati però hanno sostenuto che la Uif non avrebbe potere di vigilanza, tesi che è stata accolta dal gup che infatti ha assolti gli imputati per il reato di ostacolo alla vigilanza.