cronaca

150 mila metri cubi di materiale "spariti nel nulla"
1 minuto e 28 secondi di lettura
150 mila metri cubi di ghiaia, di cui 70 mila forse idonei per il ripascimento delle spiagge genovesi "spariti nel nulla": lo pensano gli operatori balneari genovesi che nel corso di una conferenza stampa hanno lanciato l'appello sui materiali di risulta dagli scavi dello scolmatore del Fereggiano.

Ghiaia che sarebbe perfetta per dare il via a quell'operazione che gli operatori balneari di Corso Italia, riuniti in un consorzio in nove - dagli Sporting fino agli Squash - chiedono da tempo e per il quale sarebbero disposti a partecipare alla spesa.

"Lo scolmatore non è un problema ma è una risorsa per la città di Genova - spiega Gianni Bazzurro, segretario del Silb, il sindacato dei balneari genovesi - perché le spiagge sono un bene comune e un progetto adeguato servirebbe a valorizzarle". Il problema denunciato da consorzio e sindacato è che i materiali rimossi dal cantiere invece di rimanere in Corso Italia, per migliorare le spiagge, prendono una destinazione sconosciuta.

"Quotidianamente vediamo delle chiatte che prendono il materiale di scavo e lo trasportano - spiega - ma non sappiamo dove viene portato e con quali costi, visto che la collocazione naturale delle nostre spiagge avrebbe una spesa praticamente nulla". Gli operatori spiegano di aver fatto richiesta di informazioni già da luglio senza avere una risposta, nonostante ci fossero accordi precisi.

"Durante la seduta pubblica in municipio del 7 luglio 2015 - ricorda Bazzurro - era stato promesso l'utilizzo di 70mila metri cubi di materiale per rinascere le spiagge. Questo non è avvenuto e non riusciamo a capire il perché". Il problema dei balneari, comunque, arriverà anche in Consiglio Comunale. Alla conferenza stampa, infatti, era presente anche il consigliere Claudio Villa che ha annunciato che presenterà un'interpellanza.