porti e logistica

Si attende la decisione sull'interdizione dai pubblici uffici
1 minuto e 30 secondi di lettura
La mole di guai giudiziari per Lorenzo Forcieri non si ferma all’indagine su appalti e concessioni dell’Autorità Portuale. L’ex presidente del Porto è ora coinvolto anche in un’altra inchiesta, e risulta indagato per indebita percezione di erogazione ai danni dello stato, in qualità di presidente del distretto delle tecnologie marine.

In pratica sarebbero stati rendicontati 100 mila euro in più rispetto ai fondi europei stanziati attraverso la Regione Liguria per un progetto di ricerca da un milione di euro. La Guardia di Finanza ha sequestrato documenti in Regione e presso la sede del DLTM e sta analizzando le carte per capire come sia stata utilizzata la somma non destinata al progetto.

Forcieri, che si era dimesso dal Porto, ma non dal distretto, né tantomeno dalla società delle crociere, si trova nella bufera su più fronti. E la magistratura deve ancora decidere in merito alla richiesta di interdizione dai pubblici uffici. In ogni modo è prevedibile che siano in molti nei prossimi giorni a “sfiduciare” Forcieri e a chiederne le dimissioni da tutte le cariche.

Oltre all’inchiesta sull’Autorità Portuale dove è indagato per corruzione, e alla nuova indagine sul distretto, nelle prossime settimane è prevedibile anche un intervento della Corte dei Conti per quanto accaduto in Porto. La vicenda dell’ispettore ministeriale e presidente del collegio dei revisori Vigogna che, secondo gli investigatori, avrebbe chiuso un occhio sulla gestione e le spese dell’ente, in cambio di una assunzione del figlio, lascia pensare che la giustizia contabile voglia vederci chiaro sulle spese effettuate in Via del Molo e potrebbe chiedere le carte dell’inchiesta della Procura spezzina per fare luce sui conti dell’Autorità Portuale degli ultimi anni.