Comiciano a manifestarsi le prime tensioni all'interno delle diverse anime politiche che hanno portato all'elezione di Donald Trump. Molta confusione in particolare sulle nomine della squadra di governo, se infatti il partito risulta unito nella promessa di una "rivoluzione commerciale che rompa con le ali globaliste di repubblicani e di democratici", il fronte repubblicano è spaccato a partire dalla paventata nomina di Rudy Giuliani come segretario di stato.La scelta è controversa a causa di un potenziale conflitto di interessi per alcune attività di consulenza effettuate dall'ex sindaco verso alcuni paesi chiave, dal Venezuela di Hugo Chavez all'Arabia Saudita. Se ne era già parlato quando nel 2007 Giuliani aveva tentato la sua di corsa per la Casa Bianca, oggi però le sottolineature di fonti di stampa hanno un effetto amplificato poiché molta della campagna elettorale di Donald Trump è stata incentrata sui dubbi suscitati dalla lista di donatori della Clinton Foundation e di suoi possibili legami coi paesi Opec.
Il nuovo programma presidenziale incentrato sulla politica Estera e la Sicurezza nazionale emerge quindi al centro di una lotta intestina che rischia di rallentare oltre il dovuto il processo di transizione verso l'insediamento fissato per il prossimo 20 gennaio.
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