"La parola 'segni' scelta dei miei predecessori è molto appropriata - ha detto il neo presidente del festival Marco Pallavicini - Parla di segni che vengono dalla natura, dal cielo e dal mondo in generale ma anche del segno come simbolo e come elemento di linguaggio. I segni quindi sono il meccanismo con il quale esprimiamo le idee scientifiche ai quali si uniscono segni nel senso più ampio del termine, come la scrittura. C'e molto umanesimo in questo Festival che è sopratutto scientifico ma vuole essere anche culturale".
Per Pallavicini questo è un "primo giorno di scuola" che va però "nel segno di una tradizione, di una struttura consolidata che riesce sempre a rendere il festival interessante. Avremo tantissime personalità nazionali e internazionali della scienza". I presupposti per una grande partecipazione ci sono tutti visto che le prenotazioni per le scuole sono praticamente esaurite, i laboratori per i ragazzi sono affollati in tutti i giorni disponibili e anche per quello che riguarda i biglietti il trend delle prenotazioni è superiore a quello degli anni scorsi.
Prosegue, inoltre, la formula delle location sparse su tutto il territorio genovese e l'accoglienza diffusa per gli ospiti. "L'iniziativa coinvolge praticamente tutta la città - ha spiegato l'assessore alla cultura del Comune di Genova Carla Sibilla - oltre a molte famiglie che ospitano i ricercatori e che ringraziamo per la genovesità che sapranno trasmettere".
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