"La trattativa messa in piedi a Roma non ha né capo né coda. Per ora l'unico dato certo è che il Governo ha abbandonato i lavoratori di Ericsson al loro destino. Dall'Esecutivo assistiamo ormai a un quotidiano tira-molla: pochi giorni fa l'idea di una trattativa coordinata dalle Regioni colpite dai licenziamenti della multinazionale; adesso invece si profila la retromarcia, con le Regioni estromesse dalla trattativa. Va bene la lettera promossa dai deputati e dai sindaci, ma questo passaggio ci fa sorgere ulteriori dubbi proprio sulle posizioni tenute dal Premier". Lo afferma il consigliere regionale di Rete a Sinistra Gianni Pastorino, commentando la conferma da parte di Ericsson del taglio di 385 dipendenti in Italia, 147 a Genova. "Come ormai ampiamente dimostrato, il Governo non solo è stato timido all'inizio della crisi Ericsson, ma ha anche messo a nudo tutte le sue difficoltà nel prosieguo della trattativa: risultato, l'Esecutivo sta consentendo che la multinazionale arrivi comodamente alla fine della procedura-esuberi, e abbia così le mani libere per licenziare. Renzi ha perso la partita senza neppure giocarla. La verità è che all'Italia manca una vera politica industriale".
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