cronaca

"Si è radicalizzato a Varese". Dieci giorni per decidere
1 minuto e 12 secondi di lettura
Il gip di Genova Claudio Siclari pur riconoscendo i gravi indizi e le esigenze di custodia cautelare per Mahmoud Jrad, il presunto foreign fighter siriano fermato il 3 agosto a Varese nell'ambito di un'inchiesta della Procura distrettuale anti-terrorismo di Genova, si dichiara incompetente per territorio ed invia gli atti dell'indagine alla procura di Milano perchè ipotizza che il reato di auto arruolamento dell'indagato e la sua radicalizzazione si siano concretizzati nel comune di Varese.

La decisione del giudice potrebbe, allo stato attuale dell'inchiesta, fare pensare ad un alleggerimento della posizione dei cinque indagati genovesi, fra cui i tre imam, e fa slittare ancora il verdetto finale sulla convalida dell'arresto di Jrad. L'ultima parola spetta al gip di Milano, che avrà dieci giorni di tempo per decidere se rimettere in libertà il ventitreenne. Dovrà farlo entro il 26 agosto, ossia entro venti giorni dalla prima convalida del Gip di Varese, per evitare che il siriano possa essere scarcerato per decorrenza dei termini di custodia cautelare.

Sul tavolo del sostituto procuratore di Genova titolare dell'inchiesta Federico Manotti resta l'indagine associativa di terrorismo che riguarda l'arrestato e gli altri sei indagati, compreso i tre imam di Genova accusati di fare parte di un'associazione terroristica legata ai qaedisti di Al-Nusra. Difeso dagli avvocati Fulvio Lorenzo Monti e Raffaele Caruso, Mahmoud Jrad si era difeso sostenendo di voler andare in Siria solo per incontrare la moglie. I difensori per questo ne avevano chiesto la scarcerazione.