economia

Varate le linee guida. Nessun cenno ad aumenti di capitale
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Si è concluso senza clamorosi scossoni il Consiglio d'Amministrazione di Banca Carige.

La riunione era finalizzata a varare le linee guida del nuovo piano industriale che verranno anticipate alla Bce, mentre il dettaglio del documento sarà inviato a Francoforte alla fine del mese prossimo.

Nella discussione, protrattasi per oltre tre ore, secondo quanto è stato possibile apprendere, non è entrata in alcun modo l'ipotesi di un aumento di capitale da 400 milioni del quale nei giorni scorsi avevano parlato indiscrezioni giornalistiche, peraltro smentite da Carige attraverso una nota ufficiale.

Sempre sulle base delle indiscrezioni raccolte, a valle dello scarno comunicato ufficiale diffuso in serata, le linee guida del piano industriale puntano essenzialmente su due elementi: la riduzione dei costi e lo sviluppo del commerciale.

Quanto al primo aspetto una parte rilevante l'avrà una ristrutturazione globale della struttura di Carige. Al momento non è chiaro come questa riorganizzazione potrà eventualmente incidere sul personale: è possibile che l'abbattimento dei costi possa andare a toccare gli organici, anche attraverso il ricorso ai contratti di solidarietà, solo in una seconda fase qualora tutte le altre mosse messe in campo dal management non dovessero risultare sufficienti.

Per ciò che concerne il commerciale, Carige punta a riguadagnare quote di mercato in tutte le aree in cui è presente potenziando il proprio rapporto con la clientela e soprattutto andando a cercarne di nuove. Una parte importante poi, nella corsa al riequilibrio dei conti e al futuro sviluppo della banca, l'avrà anche il destino dei crediti deteriorati.

Sono oltre 3 miliardi che, però, Carige vuole prima passare al setaccio, costituendo una task force interna dedicata, per verificare quali di questi crediti possono essere recuperati direttamente.

In ogni caso Carige cercherà di ottenere dalla loro cessione più del 20% a suo tempo offerto dal fondo americano Apollo.