cronaca

Alle 13 scadeva l'ordinanza, i No Borders: "Blocco stradale"
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Alla fine se ne sono andati da soli, o almeno così sembra. Hanno preso le loro cose, hanno smontato le tende aiutati dai “No Borders”, qualcuno si è riparato dalla pioggia sotto il viadotto. Niente carabinieri, niente forze dell’ordine, niente sgombero coatto, come qualcuno temeva.

I migranti che stazionavano nella tendopoli improvvisata nel letto del fiume Roja, a Ventimiglia, complice anche la pioggia scrosciante, si sono ritirati dal letto del fiume. Ma per ora stazionano comunque sotto il cavalcavia, a pochi metri dal Roja. E fanno sapere che no, non se ne andranno dalla città, perché vogliono passare a tutti i costi in Francia.

Alle 13 scadeva l’ordinanza urgente che il sindaco Ioculano aveva firmato venerdì per ragioni di igiene, sanità, incolumità pubblica e sicurezza urbana. L'accampamento, a pochi chilometri dal confine con la Francia, era stato montato anche con l’aiuto dei 'No borders' che in questi giorni hanno assistito i profughi. E proprio la loro presenza faceva pensare a possibili resistenze. Invece tutto è filato liscio, forse perché non si tratta di un vero e proprio sgombero, ma di una momentanea ritirata.

Adesso resta da capire dove andranno. Uno di loro ha detto che si sparpaglieranno, alcuni andranno in spiaggia, altri in pineta, altri ancora in stazione, come del resto hanno sempre fatto durante la giornata. In realtà è probabile che la decisione di sbaraccare la tendopoli sia stata dettata dal maltempo. E infatti un nuovo accampamento è ricomparso dopo poche ore vicino a quello precedente. 

Insomma, il problema è tutt’altro che risolto. Sabato Ioculano si era visto con alcuni esponenti del Pd, partito da cui il sindaco si è autosospeso per protesta. Era uscita la proposta di aprire un centro di accoglienza fuori dalla città in grado di ospitare 50 persone, ‘perché i filtri non funzionano’, dice il sindaco. Ma i migranti, qui, sono più di cento. E poi, per poterli accogliere, le norme prevedono l’identificazione, e una volta identificati in Italia i profughi non potrebbero raggiungere la Francia.

E questo è in effetti l'obiettivo finale, come chiarito in un pranzo collettivo organizzato dai No Borders, seguito da un'assemblea per capire come muoversi nei prossimi giorni. E per il 18 giugno gli attivisti al fianco dei migranti anunciano un blocco stradale tra Breil, Ventimiglia e Mentone per disturbare il flusso di merci e persone.

Nel frattempo, approfittando anche delle condizioni meteo migliorate, alcuni migranti hanno improvvisato una partita di calcio, altri giocano a tennis sulla spiaggia e alcuni volontari arrivati da Genova suonano i loro strumenti per smorzare la preoccupazione per un eventuale sgombero forzoso che potrebbe arrivare anche se la zona occupata dal nuovo accampamento non rientra in quella prevista dall'ordinanza del sindaco.

Il sindaco non sa più che pesci prendere: "Si sta ripresentando una situazione uguale alla precedente, con un accampamento senza acqua e senza servizi igienici. Non so cosa potrà accadere. Ora il caso è nelle mani della prefettura e della questura", ha detto il sindaco. "Noi non siamo quelli degli sgomberi, noi ci impegniamo per risolvere una questione umanitaria, così non si può andare avanti, per la città e per i migranti", ha detto Ioculano.