 Il gruppo Marcegaglia e il gruppo Arcelor-Mittal hanno comunicato ufficialmente la volontà di presentare un'offerta insieme per l'acquisizione dell'Ilva. Secondo fonti vicine all'operazione, i due concorrenti hanno formalmente manifestato ai commissari la volontà di costituire una joint venture per presentare un'offerta. La cordata che avrebbe come capofila Arcelor potrebbe accogliere anche altri soci e nel contempo, secondo quanto si apprende, i due gruppi sono anche pronti a partecipare da soli.
                    
                    Il gruppo Marcegaglia e il gruppo Arcelor-Mittal hanno comunicato ufficialmente la volontà di presentare un'offerta insieme per l'acquisizione dell'Ilva. Secondo fonti vicine all'operazione, i due concorrenti hanno formalmente manifestato ai commissari la volontà di costituire una joint venture per presentare un'offerta. La cordata che avrebbe come capofila Arcelor potrebbe accogliere anche altri soci e nel contempo, secondo quanto si apprende, i due gruppi sono anche pronti a partecipare da soli.Intanto proseguono in maniera serrata i contatti tra il gruppo Arvedi e Erdemir per chiudere il loro accordo di partnership in vista di un'offerta per l'acquisto dell'Ilva. A questa seconda cordata potrebbe partecipare anche Leonardo Del Vecchio attraverso la sua holding Delphin.
Lo Stato italiano è formalmente sotto processo di fronte alla Corte europea dei diritti umani di Strasburgo, con l'accusa di non aver protetto la vita e la salute di 182 cittadini di Taranto dagli effetti negativi delle emissioni dell'Ilva. La Corte di Strasburgo ha ritenuto sufficientemente solide, in via preliminare, le prove presentate, e ha così aperto il procedimento contro lo Stato italiano.
lntanto al Palazzo di giustizia di Taranto c'è stata la prima udienza del processo per il presunto disastro ambientale causato dall'Ilva. Si torna in aula dopo la regressione del dibattimento all'udienza preliminare a causa di un vizio procedurale e il nuovo rinvio a giudizio decretato dal gup Anna De Simone nei confronti di 44 persone fisiche e tre società. Il processo si celebra nell'aula 'Emilio Alessandrini' della Corte d'Assise di Taranto, che stenta a contenere le parti processuali e il pubblico, davanti alla Corte d'Assise presieduta dal giudice Michele Petrangelo (a latere Fulvia Misserini e sei giudici popolari).
Alla sbarra ci sono anche i fratelli Fabio e Nicola Riva, della proprietà Ilva (oggi in amministrazione straordinaria), l'ex governatore della Puglia, Nichi Vendola, il sindaco di Taranto, Ippazio Stefano, l'ex presidente della Provincia Gianni Florido, l'ex presidente dell'Ilva Bruno Ferrante, l'ex responsabile dei rapporti istituzionali dell'Ilva Girolamo Archinà, gli ex direttori di stabilimento Luigi Capogrosso e Adolfo Buffo, l'ex direttore di Arpa Puglia Giorgio Assennato, l'avvocato Francesco Perli (uno dei legali dell'Ilva), l'ex presidente della commissione ministeriale che rilasciò l'autorizzazione integrata ambientale all'Ilva, Dario Ticali e il deputato di Sel (ex assessore regionale) Nicola Fratoianni. Sono previste altre richieste di costituzione di parte civile da parte di famigliari di operai morti di tumore o di cittadini residenti nei quartieri a ridosso del Siderurgico.
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