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Attesa sul voto del documento economico e sui numeri della maggioranza
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La seduta del Consiglio comunale di Genova dedicata al bilancio previsionale 2016-2018 è stata sospesa per oltre un'ora per una riunione di maggioranza perché la Giunta Doria non ha numeri certi in aula. Alla maggioranza servono almeno 21 consiglieri per approvare il bilancio in modo autonomo, ma può contare solo su 17 voti 'certi'. Persino il capogruppo Pd Simone Farello in alcuni momenti di frizione con il sindaco Marco Doria a margine della seduta ha minacciato di votare 'no'. Farello avrebbe criticato in modo particolare alcune nomine per la società FSU con cui i Comuni di Torino e Genova controllano Iren. La giornata è stata caratterizzata da trattative serrate tra la Giunta e in particolare i gruppi Percorso Comune e Progresso Ligure per cercare di recuperare la fiducia di almeno alcuni consiglieri, ma il cammino per l'approvazione del bilancio sembra in salita e i numeri della maggioranza sono sul filo del rasoio. 

La soluzione al calvario di Doria potrebbe essere un cambio in Giunta.
Le voci in Sala Rossa danno Anzalone, attuale consigliere del Gruppo Misto, al posto di Boero, assessore allo sport. E in questo modo Percorso Comune dovrebbe assicurare il suo 'sì' al bilancio previsionale del 2016.

Strateghi all'opera più che mai per salvare il sindaco. Altre voci parlano addirittura di una poltrona proposta a Enrico Musso, che però avrebbe rifiutato. Sta andando in scena quello che Paolo Putti, capogruppo dei Cinque Stelle, aveva chiamato "mercato delle vacche". Un gioco sul filo di lana per cercare una nuova maggioranza.

La metafora del Calvario, spesso usata per definire la crisi politica a Palazzo Tursi, è più che mai calzante per il primo cittadino. Stavolta si entra nel vivo dei conti. Quelli del previsionale 2016, certo, ma anche quelli della maggioranza. Perché allo scacchiere del marchese mancheranno altre due pedine: Franco De Benedictis e Salvatore Mazzei, consiglieri del gruppo Conservatori e Riformisti, che hanno già annunciato il loro "no" al previsionale del 2016. In compenso, sono in gioco i voti dei tre ex Pd di Percorso Comune che tributano a Doria una lealtà a intermittenza: Gozzi, Vassallo e Caratozzolo.

COME FUNZIONA -In mattinata sono stati discussi gli ordini del giorno e le interrogazioni a risposta immediata, poi, intorno alle 10, la cosiddetta "chiamata". Verificato il numero legale, si inziano a discutere nel merito i vari emendamenti al bilancio, fino alla votazione definitiva che, secondo alcuni, potrebbe arrivare già oggi. Alle 13 lavori sospesi per una conferenza dei capigruppo per audire alcune rappresentanze sindacali.

19.00 -
Si vocifera che ci potrebbero essere nella mattinata di domani 3 o 4 assenze tra i consiglieri dell'opposizione.

18.42 - Si chiude la seduta sul bilancio in Consiglio Comunale. Discussione rinviata alle 9 di domani mattina.

17.30 -
Litigio tra il capogruppo del Pd Farello e il consigliere Lodi in sala Rossa, con Farello che ha attaccato la Lodi.

16.30 -
Secondo fonti vicine alla Giunta, Doria avrebbe offerto una poltrona anche a Enrico Musso, che però avrebbe rifiutato. È in corso una riunione molto tesa tra i capigruppo della maggioranza.

15.45 -
Indiscrezioni dalla sala del Consiglio: il sindaco Doria potrebbe mettere mano alla composizione giunta per ottenere i voti necessari all'approvazione del bilancio. Si vocifera di un cambio all'assessorato dello sport: via Pino Boero, al suo posto Stefano Anzalone, attuale consigliere del Gruppo Misto. In questo caso i consiglieri di Percorso Comune voterebbero sì al bilancio

13.00 -
 Come previsto, il Consiglio è stato sospeso. Dopo la conferenza dei capigruppo si deciderà se proseguire fino al tardo pomeriggio o se riservare la mattinata di domani alle dichiarazioni di voto. Nicolella Clizia, Lista Doria, decise di abbandonare la poltrona di vicepresidente del Consiglio Comunale: "Mi sono defilata discretamente a seguito della questione Galliera, avevo chiesto chiarimenti che non sono stati accolti. Ho avuto voto contrario da sindaco e Pd e ho ritenuto che la mia carica non fosse più conforme alla maggioranza", commenta fuori da Palazzo Tursi. Il bilancio passa? "Passerà, io sono convintamente favorevole. Questo è un bilancio, che, pur in estrema difficoltà, assegna risorse ai servizi sociali. "I numeri sono numeri, dipende molto da come si schiereranno i tre consiglieri di Percorso Comune", è il commento di Matteo Campora (Ncd).

12.45 -
Ancora interventi del centrodestra: dopo Campora (Ncd) sta parlando Balleari (Fratelli d'Italia). Siamo all'86esimo ordine del giorno su 95 complessivi. Tra circa un quarto d'ora il Consiglio dovrebbe entrare in pausa per consentire l'audizione sindacale fissata in agenda.

12.30 -
Preoccupazione? "Sì, ma cerchiamo di arrivare all'approvazione. Lavoriamo sulle diverse posizioni dei consiglieri perché gli emendamenti siano condivisi". Lo dice il consigliere del Pd Claudio Villa. "La gente ci chiede una città più sicura, e altrettando si deve fare sulla manutenzione e sulla pulizia. Sembrano cose di poca importanza, ma non lo sono, anche perché il turismo ci sta dando buoni riscontri". È ancora in corso l'intervento di Alessio Piana.

12.00 -
"Non si può bloccare tutto per un mese perché esaminiamo le carte. Anche se siamo nei termini di legge, sarebbe un atto di buona amministrazione approvare il bilancio in tempo", dice Enrico Musso, capogruppo dell'omonima lista. "Non sono un tifoso del commissario, sarebbe meglio che il sindaco e la Giunta facessero bene il loro lavoro. In questo consiglio tutti sperano che il sindaco resti a galla, anche quelli che votano contro". Finalmente Grillo ha terminato il discorso e ha preso la parola il consigliere Piana.

11.45 -
Si pensa già a costituire un tavolo con le altre forze politiche in Consiglio. "Molto dipenderà dal voto di oggi. Non sarà semplice, si apriranno scenari nuovi", commenta Cristina Lodi (Pd). Un assist glielo offre da studio anche Stefano Gaggero, coordinatore ligure di Rete a Sinistra: "Un confronto potrebbe essere interessante e positivo". Ma "il tavolo non può essere solo tra noi, perché queste forze non costituiscono una maggioranza. Sui servizi sociali ci sfugge il fatto che vengono tagliati servizi essenziali, ad esempio sugli anziani. Approvare questo bilancio permette a tutti di portare faticosamente a casa qualche risultato". 

11.30 -
"Voteremo a favore di un bilancio, che è un bilancio di tenuta, mirato a tenere invariata la spesa sui servizi nonostante i tagli del governo", spiega Marianna Pederzolli (Lista Doria), che a 23 anni è la consigliera comunale più giovane. "In Sala Rossa si capisce che il primo punto non è il bene della città ma i posizionamenti politici". Il 78enne Grillo, di contro, prosegue il suo intervento fiume.

11.15 - "
C'è molto nervosismo in aula, molti problemi aperti. Noi non siamo pregiudiziali sul bilancio", dice Antonio Bruno (Federazione della Sinistra). Alle 13 la conferenza dei capigruppo tratterà un altro tema sconttante per la giunta, quello degli appalti Iren, coi sindacati che denunciano 200 posti di lavoro a rischio e chiedono al Comune di sospendere il bando Iren. Il consigliere Grillo ormai ha superato i 60 minuti di intervento

11.00 -
"Alcuni consiglieri hanno fatto 'balletti' in modo da sostenere la giunta e ritagliare posizioni per se stessi", attacca il capogruppo del Carroccio Alessio Piana. I"Il bilancio sarà approvato, magari non con una larghissima maggioranza, ma non mi aspetto sorprese", continua. Il clima in Sala Rossa, racconta Piana, non è molto animato: "Si cerca di far convergere i voti su qualche emendamento. Diventa difficile credere che spostando qualche centinaio di migliaia di euro si possano risolvere i problemi della città. Per questo noi non abbiamo presentato emendamenti". Nessuna novità dal Consiglio, dove è sempre Guido Grillo a parlare.

10.45 -
"Doria ci dica chiaramente quali sono le priorità e Farello verifichi se la maggioranza potrà tenere un altro anno": lo ha detto Victor Rasetto, già segretario provinciale del Pd, commentando in studio la crisi della giunta. "Dopo il bilancio ci saranno altri problemi, Iren, Amiu, Amt. Il sindaco deve sciogliere le riserve su questi fronti", riflette Mauro Muscarà (M5s). Intanto il consigliere Grillo continua a illustrare i suoi 66 ordini del giorno.

10.30 -
In Sala Rossa ha preso la parola Guido Grillo, come di consueto prolifico nei propri interventi. Intanto arrivano alla spicciolata altri consiglieri. Fuori da Palazzo Tursi Franco Marenco, presidente del Municipio Centro Ovest, porta all'attenzione le problematiche del suo territorio: "Non sono arrivate risposte sufficienti da Tursi, su Lungomare Canepa è ancora tutto fermo". Un commissario, però, "sarebbe la sconfitta della politica, si limiterebbe a fare cose ordinarie. Sarebbe un palliativo, un ulteriore immobilismo" 

10.00 -
 Appello in Consiglio, c'è il numero legale per dichiarare valida la seduta: 31 presenti. Intanto è stato esposto uno striscione con la scritta "No Grande". Alberto Pandolfo intanto commenta: "Il bilancio è prioritario per la città, non credo che verrà esercitata la tattica del numero legale mancante. L'amministrazione è stata solerte su alcuni temi, come la progettualità idrogeologica, su altre cose lo è stata meno, come la sicurezza delle strade". Poi uno sguardo anche ai temi nazionali: "Sono sicuro che oggi porteremo a casa il bilancio, e sono altrettanto sicuro che porteremo a casa le riforme istituzionali". Intanto in Consiglio i lavori sono in pausa. 

9.45 -
Il consigliere De Benedictis, del Gruppo misto, ha confermato che voterà no sul bilancio, ma non prevede colpi di scena: "La maggioranza è troppo tranquilla, probabilmente il documento passerà senza problemi. Il commissario? Questo Comune se lo meriterebbe, ma credo che si andrà avanti un anno col sindaco"

9.30 -
"Maggioranza smandrappata? Molto peggio, ogni volta bisogna cercare i numeri. Io voterò no, ma il mio dura da nove anni. Avrei voluto un bilancio più partecipato". Così Stefano Balleari, capogruppo di Fratelli d'Italia. Intanto in aula manca ancora il numero legale per considerare valida la seduta.

9.15 -
"Quando c'era il governo Berlusconi gli enti locali reagivano duramente, da quando c'è il governo Renzi ho notato il silenzio anche da parte di chi in passato protestava duramente", critica il consigliere Guido Grillo (Pdl), uno degli astensionisti più fedeli. Allora, quale sarà il voto? "Intanto io presento documenti al bilancio, che sono una parte importante. Dipende come si esprimerà la giunta su questi documenti, e soltanto dopo aver letto attentamente anche i documenti dei colleghi saprò dare una valutazione"

9.00 - 
"Abbiamo assistito in questi giorni a teatrini, mercati delle vacche. Si cercano le simpatie dell'ultima ora. Il nostro è un giudizio assolutamente politico sui documenti", dice Paolo Putti, capogruppo dei Cinque Stelle, che conferma il suo 'no'.

I VOTI MANCANTI - È stato lo stesso De Benedictis a spiegare il motivo del suo dietrofront a Primocanale: "Credo che questa volta saremo tutti in aula. Esserci tutti vuol dire contarci e vedere chi sta da una parte e chi dall'altra, una sorta di resa dei conti con questa giunta che ha fatto poco o niente e a volte ha anche deriso il lavoro di noi consiglieri con affermazioni poco consone al ruolo istituzionale di queste persone".

SINDACO O COMMISSARIO? - De Benedictis non teme il commissario: "Tanto resterebbe per pochi mesi. Prima non si è fatto nulla, forse lui potrà fare qualcosa di più. Il discorso dei numeri è importante: eravamo in aula in 37, mancavano 4 consiglieri, un consigliere del Pd e 3 della Lista Musso che certamente non diranno si al bilancio. Si arriverà, dunque, 21 a 19: un risultato che dovrebbe far riflettere il sindaco se sia il caso di andare avanti. Anche perchè, da ora in poi, ogni seduta sarebbe un calvario".

Come De Benedictis la pensano tanti genovesi, interpellati da Primocanale: l'amministrazione non funziona? Meglio cambiare. Anche se non manca chi ritiene che il commissario prefettizio congelerebbe l'amministrazione, per cui tanto vale tenersi il sindaco. Che è poi la stessa giustificazione addotta dalla maggior parte degli astensionisti (o assenteisti), che tengono in vita la giunta. Li avevamo chiamati "magnifici otto", e sono già diventati "magnifici sei": Alfonso Gioia, Stefano Anzalone, Paolo Repetto, Guido Grillo, Salvatore Caratozzolo e Gianni Vassallo. 

UN CALVARIO - L'ultima volta è andata bene per il rotto della cuffia. La delibera sul piano triennale delle manutenzioni è passata dopo tre ore di discussioni e continue pause con 20 sì, 16 no e un solo astenuto. Ancora una volta, però, sono stati determinanti le tre assenze dei consiglieri della Lista Doria, che probabilmente avrebbero votato contro. Per Doria, a stretto giro di posta, ci sono scadenze importantissime, nodi da sciogliere che rischiano di diventare ostacoli insormontabili per una giunta così fragile politicamente e numericamente. E la sfida del bilancio sarà un importante spartiacque.