Da più di due anni il suo persecutore si faceva trovare a bordo dello stesso treno, quasi tutti i giorni. La guardava con insistenza e le faceva apprezzamenti fisici. Le si sedeva accanto, la seguiva anche sull'autobus fin sotto il posto di lavoro. E per ben tre volte, approfittando della calca, è riuscito a palpeggiarla. Una vicenda di stalking e violenza alla quale ha messo fine la Polfer dopo una serie di denunce. Lei, una giovane pendolare del Ponente genovese. Lui, un anziano che abitava nella stessa zona. La ragazza cambia abitudini di vita, inizia a farsi accompagnare, vive in uno stato di paura. Una denuncia, poi un'altra ancora, finché non si muove la Polfer. Gli agenti in borghese la seguono a distanza e iniziano a raccogliere tutti gli elementi utili: orari, foto, testimonianze e documenti.
Alla fine il persecutore si tradisce: la donna si assenta dal posto di lavoro per alcuni giorni, lui continua ad aspettarla. Facile, a questo punto, identificarlo. Il gip, che gli contesta li atti persecutori e la violenza sessuale, ha emesso un provvedimento restrittivo eseguito dalla Polfer ligure. Per la giovane donna, forse, è la fine di un incubo.
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