cronaca

Le proteste non sembrano fermarsi qui
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Erano più di 1000, forse 1500, i cittadini che hanno dato vita a Sampierdarena a una marcia nelle vie più degradate del quartiere per chiedere più sicurezza e vivibilità. La manifestazione è stata organizzata dal comitato Officine Sampierdarenesi. Tra gli striscioni uno contro Comune e Municipio definiti "assenti e consenzienti". La marcia di protesta ha sfilato per oltre un'ora nelle strade della delegazione, fra piazza Barabino, via Buranello e via Cantore. Fra le richieste anche maggiori controlli ai circoli privati che vendono alcolici sino all'alba e più accertamenti nelle tante sale giochi della zona. Imponente il servizio d'ordine di agenti di polizia e carabinieri che però non hanno mai dovuto intervenire e si sono limitati a scortare in modo discreto i manifestanti.

Chiaro e preciso il grido che Sampierdarena ha lanciato alla Pubblica Amministrazione: "Vogliamo uscire da uno stato di abbandono, vogliamo che i problemi che abbiamo annunciato da tempo siano affrontati e risolti perchè vogliamo vivere e riprenderci la nostra piccola città" afferma Gianfranco Angusti di Officine Sampierdarenesi. "La notte scorsa è stata di grande impegno per la Polizia di Stato e per le forze dell'ordine: hanno fatto un lavoro massiccio di controlli. Molti sui social network dicono che è già il primo risultato della manifestazione. Io non credo che sia così, ma credo davvero che, invece, si debba prendere atto che questo regolamento e le ordinanze conseguenti hanno dei 'buchi' per la realtà specifica di Sampierdarena".

"Il punto più critico sono gli pseudo-circoli culturali, che sono veri e propri 'spacci di alcol' - continua Angusti - che di conseguenza generano ricadute degradanti che pesano gravemente sulla cittadinanza. L'abbandono ha portato a un declino socio-economico della nostra piccola città. Ma invece che affrontarlo in maniera risoluta, quando si doveva fare qualcosa per rilanciare la vecchia Manchester d'Italia, non si è fatto niente".

Le proteste non sembrano essere finite qui: "Probabilmente - conclude Angusti - scenderemo di nuovo in piazza, e nemmeno fra troppo tempo. Crediamo che l'abbattimento della rampa che collega via Cantore alla Sopraelevata per costruire il nuovo casello di Genova Ovest non potrebbe fare altro che incidere in maniera pesante nell'incrementare le servitù di cui a Sampierdarena siamo già pieni. Noi cercheremo di impedire questi lavori: richiameremo i cittadini con, questa volta, una lotta più radicale e più dura".