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E a Rapallo arriva un altro divieto di balneazione per acque inquinate
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"Non siano i cittadini a pagare le sanzioni dell'Unione Europea per la mancata depurazione delle acque in Italia". Lo dice Andrea Melis, portavoce del MoVimento 5 Stelle in Regione Liguria, che ha depositato in Regione una doppia interrogazione sui depuratori di Imperia e Borghetto Santo Spirito. "In Liguria siamo di fronte a una situazione di totale sbando - si legge nella nota del M5s - con un piano di tutela delle acque inconcludente".

"L'Italia nel 2016 è chiamata dall'Europa a pagare 480 milioni di euro" attacca Melis. "Oltre il danno di una politica di gestione delle acque totalmente inadeguata, ora i cittadini rischiano la beffa di dover pagare di tasca propria l'ignavia e l'immobilismo della vecchia politica". Il riferimento è all'articolo 1 della Legge di Stabilità 2013, che consente, di fatto, al Ministero dell'Economia di rivalersi nei confronti dei responsabili delle violazioni, ovvero regioni e comuni. E, per un effetto a cascata, su contribuenti e cittadini liguri.

"La Giunta Toti se ne lava le mani. Ma per quanto potremmo andare avanti?" afferma Melis. I casi citati sono quello di Imperia, dove c'è ancora confusione sull'esito del bando per il collettamento delle acque reflue del depuratore; quello del depuratore di Villanova d'Albenga, la cui realizzazione "mai avviata", sottolinea Melis, sarebbe stata addebitata ai cittadini; e il collegamento dei reflui di Albenga con il depuratore di Borghetto, di cui "non si sa ancora nulla".

"I cittadini hanno fatto la loro parte - conclude la nota - ora meritano risposte chiare e azioni coraggiose per evitare di dover pagare a caro prezzo, oggi e in futuro, gli errori di una classe politica inadeguata, a livello nazionale come regionale".

E se il Ponente fa i conti coi depuratori che non ci sono, a Levante scattano i divieti di balneazione. Dopo Riva Trigoso è arrivato lo stop per i bagni Lido di Rapallo, dove il problema sono i possibili scarichi abusivi in mare. "Se non si parte da qui, da una visione d'insieme sulla depurazione delle acque, il dibattito sul nuovo depuratore diventa una questione di lana capirina", prosegue il Movimento Cinque Stelle, stavolta col consigliere Tosi.

"Abbiamo ancora tutti negli occhi e nelle narici lo sversamento di petrolio del novembre scorso provocato dalla rottura di una cisterna, la cui chiazza è ancora visibile in questi giorni, a distanza di 6 mesi. Ma casi analoghi sono all’ordine del giorno nel torrente Boate, dove durante l’anno sono spesso confluiti scarichi anche di gasolio dal San Pietro e altri piccoli affluenti. Da parte dell’amministrazione comunale servono maggiori controlli, per evitare che qualche furbetto inquini i rivi e comprometta, così, la stagione turistica, con ricadute negative incalcolabili su tutto l’indotto", prosegue Tosi. 

Sul piede di guerra ci sono i balneari. "L’ultimo caso dei bagni Lido è emblematico di un settore in ginocchio che investe e dà lavoro a centinaia di persone (solo i Lido offrono 15 posti stagionali), annaspando tra tasse, burocrazia e divieti di ogni tipo - prosegue Tosi - Invece di continuare a sbandierare al vento i 12 milioni di euro sbloccati dal Governo Renzi, il sindaco Bagnasco li utilizzi, in quelle che sono le sue competenze, perché Rapallo torni ad essere una città turistica di serie A. Una svolta che deve passare necessariamente dal mare pulito e dalla balneabilità delle nostre spiagge".