
"Più li abbiamo stimolati, per esempio con l'ultimo bando da 14 milioni euro, a stringere i rapporti con le aziende, a dare una previsione occupazionale chiara per i bandi dei disoccupati piuttosto che l'incentivazione ai corsi di formazione tra i 14 e i 17 anni che creano uno sbocco occupazionale sbloccando le qualifiche - ha detto Cavo - più gli enti si sono avvicinati al mondo delle aziende. Questo è propedeutico al fatto che poi gli enti potranno candidarsi anche loro, con procedura facilitata perché sono già accreditati alla formazione, ai servizi dell'impiego. E' la dimostrazione come formazione e lavoro debbano andare di pari passo e devono essere parte di un disegno congiunto. Questo è lo sforzo che stiamo facendo con l'assessore Berrino".
Il tassello "della privatizzazione, diciamo così, dei servizi per l'impiego è fondamentale - ha detto Cavo - e asse portante del sistema congiunto formazione-lavoro". I centri per l'impiego pubblici rimangono e "sono importanti in questa riforma ma a essi devono essere abbinate tutte le altre possibilità di servizi al lavoro e all'impiego congiunte alla formazione perché non è escluso che gli stessi enti che poi cerchino lavoro ai ragazzi. E questo vuol dire fare sistema".
IL COMMENTO
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