Parmalat, tramite la proprietà Lactalis, ha deciso di non approvvigionarsi più dagli allevatori dell'entroterra genovese. Una scelta che fa infuriare non solo i produttori ma anche le istituzioni. In un comunicato congiunto Comune di Genova e Città Metropolitana sottolineano come venga colpito "duramente un settore importante dell'economia metropolitana. L'agricoltura e l'allenamento - sottolinea il comunicato- costituiscono un presidio fondamentale nel nostro territorio, essenziale per garantirne la vita, lo sviluppo e la sicurezza ambientale. L'azienda, anche contraddicendo rassicurazioni del passato, ignora le conseguenze sociali ed economiche delle proprie scelte sul nostro territorio. Le istituzioni sono chiamate a fare quanto possibile perché questa decisione sia riconsiderata. La strada principale per difendere i nostri allevatori, la nostra agricoltura e i prodotti pregiati della nostra terra non può che essere quella di valo-rizzarne la tipicità, la qualità e l'origine, promuovendo filiere corte dal produttore al consumatore."
La Città Metropolitana annuncia di volersi muovere per difendere la produzione "e si augura di poter agire in sintonia con la Regione e i Comuni dell'area metropolitana. Nell'immediato, la Città metropolitana d'intesa con il Comune di Genova, insieme ai Comuni, ai Municipi e alle associazioni di categoria, cercherà di individuare forme straordinarie di commercia-lizzazione del latte da parte dei produttori. Sarebbe economicamente e moralmente inaccettabile lo spreco di latte invenduto".
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