sport

Il punto di Firenze rischia di essere più nocivo di una sconfitta
1 minuto e 43 secondi di lettura
Il punto di Firenze rischia di essere più nocivo di una sconfitta, qualora considerato decisivo per la permanenza in A della Sampdoria: reiterare l'errore di atteggiamento commesso dopo i successi con Frosinone e Verona, infatti, produrrebbe una caduta di tensione assai pericolosa. Tanto più che il calendario delle ultime concorrenti rimaste, ormai Palermo Carpi e Frosinone, potrebbe diventare molto più facile di quello blucerchiato. Tutto sommato, al “Franchi” la Samp ha ancora una volta fallito, sia pure con molte attenuanti, l'appuntamento con quell'impresa dal valore di jolly-salvezza invece riuscita nella stessa giornata ad Atalanta, Udinese e Torino, capaci di battere Milan, Napoli e Inter.

Il doppio impegno casalingo, prima con i friulani e poi con i rossoneri del pericolante Mihajlovic
, sarà interpolato da un atteso intermezzo extrasportivo: lunedì a Milano, infatti, Samuel Eto'o renderà finalmente nota la sostanza del suo dissidio con la società blucerchiata. Finora i contendenti hanno dialogato a mezzo stampa, può darsi si parlino risolutivamente prima dell'11 aprile, resta il fatto che tutto questo non giova all'immagine di entrambe le parti.

Infine, entro il mese andrà depositato il bilancio del primo esercizio interamente riferibile a Ferrero, per quanto la stessa anticipazione di fonte societaria confermi il ruolo di sostegno decisivo tuttora svolto dai Garrone-Mondini. Il documento sarà la prima fotografia attendibile della strada imboccata dalla Sampdoria, tanto più che l'anno prossimo dovrebbero venir meno entrate per 16 milioni (8 stavolta versati dagli ex proprietari, più altrettanti di bonus legati al piazzamento 2015).

La proprietà è certa di trovare strategie commerciali espansive, per ovviare alla necessità di realizzare plusvalenze per 25 milioni, attuata nell'ultimo esercizio ma insuscettibile di essere elevata a metodo, pena il dissanguamento tecnico: finora la squadra è infatti scivolata all'indietro, in un solo anno, di nove posizioni. Eppure, col monte ingaggi ormai assai inferiore alle entrate della pay-tv, non dovrebbe essere impossibile governare la Sampdoria senza sussulti agonistici né disavanzo economico. A meno di non puntare al solo utile finanziario: obiettivo legittimo, ma sportivamente il più aleatorio.