cronaca

Venerdì nuova udienza in tribunale a Genova
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Nuova udienza del processo per truffa a Banca Carige a Genova, nell’aula tre al settimo piano. Indagato l'ex presidente Giovanni Berneschi insieme ad altre sette person.e Le accuse, a vario titolo, sono di associazione a delinquere finalizzata alla truffa, riciclaggio e falso.

In aula la testimonianza di un maresciallo della Guardia di Finanza specializzato in alchimie finanziarie che ha descritto le indagini che sono state svolte per accertare i presunti illeciti che hanno fatto scoppiare lo scandalo. Di fronte al giudice Sergio Merlo era presente anche Berneschi, oltre ad Averna, Calloni, Cavallini, Vallebuona. Di Vistarino, Priori e Menconi assenti. I pm Franz e Cicciarese.

Il maresciallo ha raccontato di "un meccanismo finanziario perfetto per creare plusvalenze da incanalare verso conti esteri, inizialmente in Lussemburgo e successivamente in Svizzera, in un istituto di private banking di Lugano noto per essere una 'cassaforte' sicura", un modus operandi andato avanti dal 1998 al 2015, quando il ramo assicurativo è stato venduto.

La Finanza avrebbe trovato traccia di queste plusvalenze, create negli anni grazie all'acquisto di immobili che riuscivano in un solo giorno a triplicare il loro valore, in un documento intitolato 'Tunisina - incassi derivanti da Amico'. Lo scritto fa riferimento a alcuni degli indagati 'celati' dietro pseudonimi come appunto 'Amico' che secondo gli investigatori sarebbe proprio Menconi. 

Nell’ultima udienza il commercialista Vito Antonio Uva, che era stato nominato come consulente di parte civile dei rami assicurativi di Carige, era stato sentito su richiesta dell’accusa. Aveva spiegato di avere ricostruito le varie operazioni immobiliari che secondo l’accusa avrebbero svuotato i rami assicurativi. "Lo schema era sempre lo stesso – aveva detto - cioè si comprava consapevolmente a un prezzo di gran lunga superiore rispetto a quello di acquisto del venditore anche solo poche settimane prima o addirittura il giorno prima".