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Sulla base delle dichiarazioni rilasciate poco prima in Commissione
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Fanno ancora discutere le presunte parole omofobe che il consigliere leghista De Paoli avrebbe pronunciato a margine dell’audizione dei rappresentanti LGBT ("se avessi un figlio gay lo brucerei nel forno"). Il diretto interessato ha smentito, ma questo non ha fatto placare le polemiche intorno al caso.

"Al di là della frase, di cui solo i presenti conoscono davvero circostanze e significato, restano, pesanti come macigni, i due interventi omofobi, intolleranti e sessisti tenuti poco prima da De Paoli in commissione", affermano i consiglieri regionali del Movimento 5 Stelle Francesco Battistini e Andrea Melis. "Esternazioni che, se non confermano né smentiscono la frase incriminata, di sicuro forniscono un quadro chiaro, lampante del background culturale che guida il consigliere leghista", dichiarano i due pentastellati.

"Noi riteniamo queste parole gravissime già di per sé, al limite del delirante, e indegne di chi dovrebbe rappresentare le istituzioni di tutti i cittadini e, pertanto, rinnoviamo la nostra richiesta di dimissioni immediate dalla carica", spiegano Melis e Battistini, che rendono noto di aver "formalizzato al Presidente del Consiglio Bruzzone la richiesta di fare chiarezza sull’accaduto e di pretendere dal consigliere De Paoli una secca smentita, oltre a una netta presa di distanza da quel tipo di messaggio".