"Se dovesse capitare, come spesso purtroppo accade, e quell'uomo dovesse uscire, lo uccido". È lo sfogo di Sara Buttaro, 33 anni, dopo la morte di suo padre Giuseppe, travolto alla fermata del bus di via Canepari, a Genova, da un'auto guidata da un ecuadoriano drogato e ubriaco. "Fino a quando avrò fiato e forza mi batterò per far sì che quell'assassino non esca più di galera", ha continuato sul gruppo Facebook 'Quelli che tengono a Certosa'. L'uomo si trova in stato d'arresto nel carcere di Marassi indagato per omicidio colposo. Al momento dell'incidente era ubriaco e sotto l'effetto di sostanze stupefacenti.
"Quell'essere, pensando di essere Dio lo ha strappato a tutti noi. Chiedo sempre a papà di darci la forza per sopportare tutto questo. Non si può morire così. Ti amo papà, tantissimo".
Nelle ore successive alla tragedia, circa duecento abitanti di Certosa sono scesi in piazza bloccando il traffico in segno di protesta contro l'illegalità diffusa.
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