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La rimonta nel finale non basta, Cassano-Eder-Soriano implacabili
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“Gasperini e Preziosi, è finito il vostro tempo”, recitava lo striscione in gradinata Nord durante il secondo tempo. C’è da chiedersi se l’emozionante rimonta del Genoa nel finale abbia sollevato almeno un po’ l’umore dei tifosi rossoblù, che portano a casa un 2-3 maturato in maniera tutt’altro che scontata. Gioia e sospiri di sollievo, invece, su sponda blucerchiata, dove si celebra il secondo derby vinto di fila. 

Niente torta, dunque, anzi: cinque gol in tutto, Samp sicura del risultato fino a metà secondo tempo, poi il Genoa sfiora l’impresa. Alla fine il 2-3 non giustifica la prestazione negativa del Grifone, mentre certifica che la Sampdoria ha giocato un ottimo calcio per tre quarti della partita. Montella mette in cassaforte la prima vittoria pesante della sua gestione e ora guarda i cugini a sette punti di distanza.

Ammirevole, in ogni caso, la risposta del pubblico. Al Ferraris sono entrati circa 30 mila spettatori, cifre da tutto esaurito o quasi, nonostante la stagione non stesse suscitando grandi entusiasmi. Tutto tranquillo sul fronte dell'ordine pubblico. Il derby della Lanterna si conferma una vetrina straordinaria, tanto per spettacolo quanto per correttezza delle tifoserie.

LA PARTITA

Il Genoa parte cauto, con una difesa a quattro e la coppia d’attacco Lazovic-Pavoletti. Blucerchiati alla carica con Soriano, Eder e Cassano. Pronti, via, subito fermi per fumogeni e conseguente nebbia. Il gioco riprende dopo cinque minuti. In partenza i ritmi sono sostenuti, non è il derby-torta che qualcuno pronosticava. La prima occasione è per Pavoletti, un colpo di testa che passa rasente al palo a Viviano battuto. Ma poi è la Samp a creare pericoli con le ripartenze in velocità. Cassano distribuisce palle in profondità, Perin compie una parata eccezionale sul siluro di Zukanovic da punizione.

La prima mazzata per la confusa armata di Gasperini arriva al 19’: rinvio rasoterra di Viviano, Cassano spalle alla porta si gira e serve Soriano di prima intenzione, per Perin non c’è nulla da fare. La reazione del Grifone è flebile: poca concentrazione, calci piazzati sprecati in quantità, la mancanza di uno come Perotti è sensibile. Al 35’ ci prova Laxalt dalla sinistra, ma l’affondo si spegne sulla respinta coi piedi di Viviano.

Si arriva al 39’: Cassano sbaglia il primo appoggio, ma non il secondo: suggerimento per Carbonero sulla corsia destra, palla al centro, serie di carambole in area di rigore. Poi arriva Eder e risolve tutto: con la freddezza del vero campione inquadra l’angolino basso e raddoppia il vantaggio. Alla chiusura del super recupero da 6 minuti, scaramuccia in campo per un fallo non fischiato da Valeri e punizione dibattuta. La discussione prosegue tra Montella e Gasperini che si avviano negli spogliatoi con evidente preoccupazione.

Nella ripresa Gasperini consacra i nuovi acquisti Rigoni e Suso, mentre Dzemaili (colpito da malore per una pallonata al collo, finisce in ospedale) e Ntcham si accomodano in panchina. Il mondo crolla addosso al Grifone dopo appena 4 minuti: l’inatteso Regini si beve due difensori, palla in mezzo per Cassano, servito ancora Soriano che quasi sfonda la rete. Sullo 0-3 si aprono le esequie del Genoa. E si apre lo striscione in Gradinata Nord con la suddetta sentenza che condanna in toto società e panchina. Si respira un’aria bruttissima. Montella si sente la vittoria in tasca e sceglie di risparmiare Eder inserendo Correa. I ritmi calano, i blucerchiati mollano un po’ la presa.

Al 24’ Laxalt batte decentemente l’ennesimo calcio d’angolo, Pavoletti svetta alla Skuhravy e accorcia le distanze. Il Genoa si mette le ali della disperazione e inizia a creare occasioni. Un minuto dopo Lazovic prenota un posto per Paperissima e si nega la gioia di un gol facilissimo da distanza minima. Esce anche Cassano, dentro Muriel.

Ma è ancora il Genoa a provarci, finché al 36’ Pavoletti ribalta le aspettative: azione trascinante di Rincon, il centravanti aggancia, prova il pallonetto e ribatte in rete di forza. La Samp rischia grosso, ma nei minuti di recupero gli avversari non sono lucidi e l’impresa sfuma.

Il derby va alla Samp, giusto così. Stasera arrivano importanti conferme per Cassano, uomo-chiave di tutte le azioni da gol, mentre Eder conserva un peso decisivo, evidente soprattutto quando in campo non c’è. Montella ottiene una vittoria dal grande valore psicologico. Il Genoa si è svegliato solo quando le distanze si sono allungate e la tensione è calata. Brutta prova, ora tutti sul banco degli imputati. Il presidente Preziosi per primo (in contumacia, perché al Ferraris stavolta non c'era), Gasperini segue a ruota. Con un calciomercato ancora tutto da giocare.

- La cronaca live del match - 

MONTELLA - "Un finale di grande sofferenza, ma abbiamo meritato di vincere. Sul finale potevamo arrotondare. Perché abbiamo abbassato la guardia? Non siamo abituati a vincere con questo scarto", commenta l'allenatore della Samp a caldo. Promosso a pieni voti Cassano, che non ha "il posto assicurato" - aveva detto in conferenza stampa il tecnico - ma che oggi è stato determinante: "È motivato, manda in gol i compagni. Ha buttato via dieci chili".

GASPERINI
- Amareggiato Gasperini, che risponde alle critiche: "Quando va bene mi osannano, quando va male mi contestano su cose non vere, a volte: dobbiamo pensare solo a salvarci, questo campionato è nato male. Ma abbiamo le carte in regola per salvarci". Sulla partita: "Non abbiamo mai mollato, purtroppo sono stati commessi troppi errori". Nessun mugugno sul fronte del mercato, con l'assenza di Perotti che stasera si è fatta sentire: "Sono certo che alla fine del mercato uscirà una squadra più forte, cosa succederà non posso saperlo, ma Preziosi dà tutte le garanzie necessarie"

CASSANO - "Vittoria strameritata, sul 3 a 0 ci siamo un po' addormentati e ci siamo fatti prendere dalla frenesia". Così il fantasista barese commenta a caldo la vittoria. "Montella mi ha dato entusiasmo, mi ha ridato la voglia di divertirmi facendomi partire alla pari. Chi merita gioca, e io mi impegno al massimo per meritarmi di giocare. Io sono convinto che se sto bene ancora oggi posso essere decisivo"

FERRERO - "Oggi ho sofferto tanto, ma non ho mai pensato di perdere. Eder? È mio e me lo tengo stretto. Cassano? Gioca da fermo, è fortissimo", commenta un raggiante presidente dopo l'emozionante 2-3 del Ferraris.