"L'arroganza di come questo ddl sulla Rai è stato imposto al Parlamento apre alla possibilita' di ricorrere in Europa su molti temi". Questo il commento del senatore Maurizio Rossi (GM - Liguria Civica) a margine della trattazione in Aula del Senato della riforma Rai."Il ddl doveva riguardare unicamente tematiche della Rai, la sua governance e poco altro, senza entrare nel tema della scadenza della concessione per il Servizio Pubblico del maggio 2016 - continua Rossi -. La nuova concessione sarà discussa in Parlamento tenendo conto di quanto accade nel mondo e in Europa e nel rispetto delle normative comunitarie e delle regole poste a presidio del principio della concorrenza. Alla fine dovra' prevalere l'interesse dei cittadini che dovranno ricevere il miglior servizio al costo inferiore e certamente l'istituto della gara può creare risparmi per oltre 500 milioni di euro annui". "Dal 6 maggio 2016 la Rai non e' scontato che sara' ancora il concessionario del Servizio Pubblico - aggiunge il senatore -. Non lo dico io ma il prospetto informativo della quotazione di Rai Way nell'avviso dei rischi per gli investitori a pagina 75 "Rischi connessi al mancato rinnovo della concessione di Rai".
E anche il Vice Ministro Catricala' gia segnalava la scadenza del maggio 2016, come un momento delicato e senza certezze e proponeva con forza di segnalare con un bollino i programmi pagati con i soldi del canone. Grande idea affossata per paura della trasparenza verso i cittadini che, così si sarebbero indignati nel capire come sono usati i loro soldi".
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