
La protesta prende di mira lo stallo ai tavoli negoziali avviati con la Federdistribuzione, le associazioni datoriali della Distribuzione Cooperativa e la Confesercenti. Sarà lanciata con l'hashtag #fuoritutti e supportata da numerosi presidi territoriali e da una manifestazione unitaria che si svolgerà a Milano.
"Si rende necessaria la nuova azione di sciopero perché le trattative sono di fatto bloccate - ha dichiarato il segretario generale della categoria Cisl Pierangelo Raineri - Non è possibile lasciare più di mezzo milione di lavoratrici e lavoratori del terziario che da oltre due anni attendono un congruo aumento salariale e un aggiornamento della normativa su welfare e partecipazione".
Allo sciopero del 7 novembre scorso aveva aderito oltre il 75% dei lavoratori, ma senza esito. Nelle scorse settimane la Fisascat aveva ribadito la disponibilità a trattare sulla flessibilità organizzativa del lavoro per fare fronte alle esigenze produttive, confermando però un no secco agli istituti economici previsti dal contratto.
IL COMMENTO
Il nuovo Papa mantenga lo sguardo di Francesco sui detenuti
Il lavoro al centro della battaglia elettorale, ma Genova non ha bisogno di promesse