Una serie di accuse e minacce quelle che Russia e Turchia si sono scambiati in queste ore, dopo che la Russia ha dichiarato di aver individuato tre percorsi mediante i quali il petrolio dell’Isis giunge fino in Turchia. "Se qualcuno pensa che la reazioni della Russia saranno limitate alle sanzioni commerciali, si sbaglia di grosso", ha detto Putin nel suo discorso alla nazione rilanciando le sue accuse alla Turchia di complicità con l'Isis. "Non dimenticheremo l'abbattimento del jet russo", ha aggiunto.
La Turchia, secondo presidente turco Recep Tayyip Erdogan, come riportano le agenzie turche, avrebbe le prove del coinvolgimento russo nel commercio del petrolio dell'Isis.
Il vice ministro della Difesa russo, Anatoli Antono ha affermato che Erdogan e la sua famiglia, nonché le più alte autorità politiche della Turchia sono coinvolti nel "business criminale del traffico illecito di petrolio proveniente dai territori occupati dall'Isis in Siria e in Iraq."
La Russia sostiene di aver individuato tre percorsi attraverso i quali il petrolio dell'Isis giunge in Turchia. "Sono state individuate - ha detto il vice capo di Stato maggiore russo, Serghiei Rudskoi, - tre rotte principali per il trasporto del petrolio verso il territorio turco dalle zone controllate dall'Isis."
Il presidente turco replica alle accuse arrivate da Mosca: "Nel momento in cui potranno provarlo mi dimetterò, come dovrebbero fare quelli che non possono provare le loro accuse", ha aggiunto.
Decisa la presa di posizione del Pentagono. "Rifiutiamo categoricamente l'idea che la Turchia stia lavorando con l'Isis. È totalmente assurdo".
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