Maxi sequestro ai danni di Francesco Belsito, ex tesoriere della Lega Nord: il tribunale del riesame di Genova ha accolto la richiesta del pm Patrizia Ciccarese. Nel mirino della Procura ci sono i 2,5 milioni di euro che, secondo l'accusa, sarebbero stati esportati su un conto all'estero omettendoli dalla dichiarazione dei redditi e sottraendoli al fisco.
L'ex tesoriere si era opposto al sequestro tramite i suoi legali Alessandro Vaccaro e Paolo Scovazzi, sostenendo che quella somma era rientrata nella disponibilità del Carroccio. Il gip Ferdinando Baldini aveva respinto la richiesta della procura ma il pm aveva appellato davanti ai giudici del Riesame.
I magistrati, nell'accogliere la richiesta di sequestro, sostengono che tra i redditi tassabili rientrano anche quelli provento di illecito. La vicenda parte dalla truffa ai danni dello Stato sui rimborsi elettorali ottenuti dalla Lega: una parte di quei fondi (circa 5 mln) Belsito li aveva trasferiti in Tanzania e a Cipro. L'ex tesoriere è a processo per truffa insieme a Umberto Bossi a Genova proprio per la vicenda dei rimborsi elettorali.
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