“Una sinistra senza complessi ideologici deve dire chiaramente che il mercatino di corso Quadrio è illegale e indecoroso”. A dirlo fuor dai denti sono stati Simone Regazzoni e Victor Rasetto, due esponenti Pd in dissenso con la giunta Doria, che invece ha promosso la legalizzazione del mercato abusivo come progetto di integrazione sociale. “Il punto è semplice: se a sinistra non abbiamo il coraggio di dire che il mercatino va chiuso – continuano – lasciamo che sia la destra a strumentalizzare il fenomeno e a farsi portavoce di valori fondamentali come legalità, sicurezza, decoro. Non ci sono alibi retorici che tengano: sono errori che si pagano, presto o tardi. I cittadini hanno il sacrosanto diritto di non vedere al cuore della propria città mercatini illegali in cui avviene il commercio e lo scambio di merci nel migliore dei casi prese dalla spazzatura. È indubbio che a Genova ci siano migranti in difficoltà che hanno problemi di integrazione, ma non sarà certo la legalizzazione di un mercatino illegale a produrre questo effetto”
LA REAZIONE – Una presa di posizione che non poteva lasciare indifferente il blocco di maggioranza: “Sembra che si voglia di una vicenda delicata e marginale per indebolire l'amministrazione comunale. Ma Genova non è Roma. Non lo permetteremo”, si legge in una nota della segretaria provicinale. "La giunta Doria sta affrontando partite importanti per il rilancio della città e gli sforzi del Pd sono volti a perseguire quegli obiettivi. Ma è del tutto evidente che tali sforzi risulteranno vani se tra i dirigenti democratici genovesi prevarranno le posizioni personali alla discussione collettiva”
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