Non lo ha fatto uscire di casa, per punizione. Una madre, 50 anni, alle prese con un figlio adolescente piuttosto vivace, reagisce d'impeto e lega il figlio al letto: i polsi fermati con delle fascette di plastica da elettricisti, i piedi al letto con una cintura e poi esce. Una lezione per il ragazzo che va male a scuola e frequenta, secondo la madre (che vive sola con il figlio), cattive compagnie. Il ragazzo è riuscito a liberarsi ed ha raccontato l'episodio alle forze dell'ordine con l'aiuto di un assistente sociale. La madre ora si vede costretta a difendersi dall'accusa di tentata violenza privata commessa nei confronti del figlio minore. La storia è riportata dall'edizione spezzina del "Secolo XIX".
La donna racconta una versione diversa. Si è opposta al decreto penale di condanna emesso nei suoi confronti dall'autorità giudiziaria, e ora verrà processata. Il giudice per le indagini preliminari Diana Brusacà ne ha disposto il giudizio immediato. La prima udienza è fissata per il 7 settembre prossimo.
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