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Il sindaco di Savignone al contrattacco
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Sulla questione legata alla mancanza di numeri sufficienti perché il democratico Simone Franceschi fosse riconfermato alla guida dell'Unione dei Comuni di Vallescrivia interviene con una nota a Primocanale il sindaco di Savignone. Proprio da quel comune guidato da un sindaco di centro sinistra è venuto meno l'appoggio all'esponente della segreteria di Alessandro Terrile in quanto i due rappresentanti si sono astenuti.

"Ritengo molto strumentale affermare che la mancata rielezione del presidente dell’Unione dello Scrivia sia una sconfitta del Partito Democratico. Inoltre si fantastica su una inesistente richiesta delle dimissioni del segretario del Circolo Pd di Casella, Montoggio, Savignone e Valbrevenna. Ciò che riguarda le attività dell’Unione viene deciso nella Conferenza dei Sindaci, che pur appartenendo a diverse aree politiche, intendono fornire un indirizzo di massima al ruolo del Consiglio dell’Unione: ruolo che sarebbe completamente disatteso e reso a mera “alzata di mano” se le decisioni della Conferenza dei Sindaci fossero considerate come un diktat, relegando al Consiglio una semplice funzione di “presa d’atto”.
Mi auguro che così come si fa nel nostro Comune, si riuniscano le maggioranze affinché le stesse possano esprimere una posizione collegiale da manifestare presso il Consiglio dell’Unione, nel nome e nel segno di una democrazia più evoluta che non sia rappresentanza dei partiti bensì dei cittadini che hanno eletto i propri portavoce. Vedo pertanto iniqua e molto strumentale l’esposizione delle risultanze del Consiglio dell’Unione svoltosi il 30 luglio a Busalla. Leggendo le dichiarazioni del candidato presidente e gli “n.d.r.” giustamente accattivanti e di mestiere, sottolineo la totale infondatezza di quanto riportato circa una defaillance partitica e il coinvolgimento di nomi illustri e rispettabili della politica ligure" dichiara Antonio Bigotti (nella foto con il vice sindaco Francesco Medica). 

Tuttavia il primo cittadino di Savignone non può negare che la vicenda rappresenti un autogol: "Entrando nel merito della mancata elezione al primo turno del presidente e lontano da panorami allarmistici circa l’approvazione del bilancio, preciso che per il sottoscritto il candidato Franceschi rappresenta la figura più idonea a ricoprire il ruolo, perché capace, aggiornato e sempre presente. Ma confermo altresì che dopo una svista amministrativa che ha condotto alle sue dimissioni, sarebbe sensato e trasparente riflettere su un brevissimo periodo di presidenza o di una eventuale autosospensione, dopo una sua imminente elezione, al fine di una definitiva risoluzione di diritto di un cavillo burocratico contestato (pare) al Tribunale Ordinario da alcuni membri del Consiglio dell’Unione. Cavillo che non scalfisce assolutamente la figura del candidato presidente ma che, anche se lontanamente, potrebbe e ripeto “potrebbe”, far fare una seconda figuraccia ai sindaci che propongono, al segretario che verbalizza e sottoscrive la legittimità e al Consiglio intero che delibera".