cronaca

Intanto si lavora per un depuratore sul Chiaravagna
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Prima durante l'estate, poi alla fine dell'estate ora in autunno.
La telenovela sulla riapertura della discarica dei rifiuti di Genova a Scarpino sembra non avere fine mentre lievita il costo per la collettività per il trasporto dei rifiuti lontano dal capoluogo ligure.


Mentre Amiu prosegue a Scarpino il lavoro di realizzazione del sistema di pozzi e dreni per smaltire il percolato (liquido derivato dall'infiltrazione di acqua nei rifiuti della parte più vecchia e meno sicura della discarica,ndr)  e sono pronti ad essere collaudati gli impianti mobili ecco la frenata burocratica.

"L'esame della pratica da noi presentata ad aprile - ha raccontato a Primocanale il presidente di Amiu Marco Castagna - è stata sospesa dalla Città Metropolitana. Dopo un mese la stessa città Metropolitana ha scritto  alla Regione per chiedere se è necessaria o meno una valutazione di impatto ambientale. E siamo fermi a questo pronunciamento".

Un pronunciamento tecnico, va detto, e non legato all'insediamento della nuova Giunta in Regione, ma il tempo passa e i costi lievitano. E in questo rimpallo tra tecnici a farne le spese saranno i genovesi con l'aumento della bolletta sui rifiuti. Si stima infatti che ogni mese il trasferimento pesi per oltre un milione di euro sui costi della collettività.

I tecnici di Amiu intanto sono al lavoro per la realizzione di un impianto temporaneo di pre trattamento del percolato prima che vada al depuratore.

"Quando tra cinque sei anni ci sarà un nuovo impianto di depurazione a Cornigliano il problema sarà superato, ma intanto nel transitorio riteniamo che sia importante realizzare un impianto di pre trattamento - ha raccontato Castagna - L'area individuata è contigua sull'asse Scarpino-Sestri nell'alta val Chiaravagna. I costi sono circa 4 milioni di euro di realizzazione e un milione di gestione all'anno. Come tempistica crediamo che possa entrare in operatività nel giro di un anno".